Lo scatto dalla città divenuta uno degli epicentri della prima tragica ondata ha fatto il giro del mondo diventando uno dei simboli della pandemia.
Roma – Le bandiere dell’Italia e dell’Unione Europea di palazzo Madama sono state esposte a mezz’asta, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus. Tornano prepotenti e dure le immagini di Bergamo, quel 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale. Quell’immagine – dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid – farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia.
Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l’Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus. La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest’anno. A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare.

“Smarrimento, paura, tristezza, dolore, solitudine. Questi furono solo alcuni dei sentimenti che accompagnarono l’intero Paese durante la pandemia da Covid-19, soprattutto nelle fasi iniziali della diffusione del virus. Le immagini delle ambulanze, del trasporto in alto biocontenimento, dei mezzi militari che a Bergamo trasportavano le vittime, restano indelebili nella memoria collettiva. Davanti a un’emergenza sanitaria così grande, le volontarie e i volontari della Croce Rossa Italiana si confermarono un baluardo di Umanità per la popolazione, portando aiuto ovunque ci fosse bisogno, impegnandosi in prima linea per soccorrere chiunque fosse malato o avesse i sintomi del virus”. Queste, attraverso i canali social della Croce Rossa Italiana, le parole del presidente della Cri, Rosario Valastro, nella Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime del Covid.
Il presidente ha poi aggiunto: “In quei momenti bui, l’abnegazione e l’inarrestabile forza dei nostri volontari furono di conforto all’intera popolazione. Tante le vite spezzate da quel nemico invisibile e silenzioso giunto improvvisamente a sconvolgere la quotidianità di tutti. Anche tra i nostri Volontari, come tra gli operatori e i sanitari impegnati nel contrasto alla diffusione della malattia. Alla fine della pandemia, il bilancio delle vittime superò quota 196mila. Ad ognuna di loro va il nostro pensiero, alle loro famiglie il nostro abbraccio, lo stesso che in quei momenti di grande dolore rese la comunità ancora più unita e capace di reagire”. “Nella giornata di oggi in cui l’Italia ricorda le vittime del Covid, Fratelli d’Italia si stringe attorno ai loro familiari e rivendica l’istituzione della commissione bicamerale d’inchiesta sulla gestione della pandemia di Covid”.

Questo organismo, si legge in una nota, è nato “proprio al fine di onorare chi non c’è più e chi ha combattuto il virus in prima linea, al fine di accertare gli errori commessi, nonché per dare risposte alle tante domande ancora inevase sull’efficacia o meno delle scelte politiche adottate”. Lo dicono i parlamentari di Fratelli d’Italia componenti della commissione Covid. “Finora – sottolineano – si è lavorato alacremente e siamo orgogliosi di aver dato voce a professionisti e a parenti di vittime che qualcuno avrebbe voluto continuare a silenziare. Stiamo indagando senza pregiudizi e preclusioni, nonostante i tentativi della sinistra di gettare la polvere sotto al tappeto e censurare opinioni sgradite. Abbiamo già accertato la totale impreparazione ed improvvisazione dell’Italia ad affrontare la pandemia oltre che i tanti sperperi di denaro pubblico; non eravamo pronti e purtroppo lo abbiamo pagato duramente in termini di vite perse. Continueremo ad andare avanti, perché nulla su quella triste stagione resti all’oscuro degli italiani”.
Forza Italia sui canali social ufficiali del partito, postando il video di Berlusconi pubblicato quattro anni fa, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus, sottolinea che “il 18 marzo 2021 il Presidente Silvio Berlusconi registrava questo video. Il virus da un anno imperversava in Italia e nel mondo, portandoci via molti, troppi dei nostri cari. Oggi come allora, una tragedia che non possiamo dimenticare”. Si torna a Bergamo, dove partirono i camion. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 “con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti”.

E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della ‘scoperta’. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l’amministrazione comunale di Bergamo, “come atto necessario per onorare e rispettare chi non c’è più e quanto vissuto”. La scoperta “come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l’esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato”. “Un ricordo che ha riportato tutti a quei giorni in cui ognuno di noi ha perso qualcuno di caro, – ha affermato Locatelli – ma ha anche trovato la forza di lavorare insieme. Ed è proprio questo il messaggio di forza e speranza che vogliamo trasmettere con questa giornata: a Bergamo, in Lombardia e in tutte le zone colpite dall’ondata più drammatica della pandemia, il riscatto è arrivato dall’unione, dal sostegno reciproco, dalla volontà di rialzare la testa e di lavorare per aiutare le persone, offrire una speranza in più e trovare soluzioni”.
Quest’anno è stato progettato un percorso che attraversa “tre luoghi particolarmente significativi per la città”: oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà “le parole delle giovani generazioni attraverso un’azione di memoria”. La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi “per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria”. Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, “è la base per ricostruire”.