Sequestrate ville, auto e orologi di lusso ai membri del sodalizio. Le misure eseguite con il sistema sanzionatorio del “doppio binario”.
Bari – La Direzione investigativa antimafia, coordinata dalla Procura ha eseguito la confisca di beni per un valore superiore ai 23 milioni di euro nei confronti di 23 persone condannate per aver preso parte a 2 sodalizi criminali con proiezione transnazionale, collegati e dediti alla commissione di una pluralità di delitti contro l’ordine pubblico, l’economia pubblica, il patrimonio, per detenzione illegale di armi e per traffico di ingenti quantitativi di hashish e cocaina.
Il cosiddetto “doppio binario” – ovvero la confisca di prevenzione riguardante beni giudicati sproporzionati rispetto al tenore di vita legittimo di soggetti socialmente pericolosi e la confisca a seguito di condanna penale, attinente cioè alle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e ai beni che ne costituiscono il prodotto o il profitto – rappresenta lo strumento che, mediante la complementarietà delle due azioni, si è dimostrato il più efficace – anche in termini di deterrenza – per sottrarre alla criminalità il patrimonio che illecitamente accumula. I provvedimenti hanno riguardato il vertice del sodalizio, con condanna irrevocabile per associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, riciclaggio, autoriciclaggio, traffico di sostanze stupefacenti e bancarotta fraudolenta.
Nell’ambito del parallelo procedimento di prevenzione, che ha permesso di ricostruire il suo profilo di pericolosità sociale e la sproporzione del suo patrimonio rispetto ai suoi redditi legittimi, è stato possibile sequestrare prima e confiscare oggi, asset patrimoniali e finanziari; i 22 coimputati, con condanna irrevocabile, organici al gruppo con ruoli di costitutori, promotori e gregari. Nel corso delle investigazioni sono stati individuati rapporti economici in ambito Ue utilizzati per eseguire, attraverso “triangolazioni”, ingenti investimenti in paradisi fiscali. Nel corso delle investigazioni sono stati individuati rapporti economici in ambito U.E. utilizzati per eseguire, attraverso “triangolazioni”, ingenti investimenti in paradisi fiscali.
Allo stato, l’operazione è stata eseguita in territorio nazionale e ha riguardato le regioni Puglia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto. Nella fase di esecuzione della confisca sono stati acquisiti, in particolare, denaro contante, rapporti finanziari, orologi di pregio e gioielli, ville e appartamenti di lusso, quote societarie ed automobili per un valore complessivo di oltre 18 milioni di euro. Sono tuttora in corso attività tese all’acquisizione di ulteriori beni – per ulteriori 5 milioni di euro – già individuati all’estero.