Anziano trovato morto nell’armadio, arrestato il coinquilino: l’accusa è omicidio

Alessio Battaglia, 45 anni, è stato rintracciato a Monfalcone, nel goriziano. Sarebbe stato lui a uccidere l’80enne Franco Bernardo Bergamin occultandone il cadavere in casa oltre dieci giorni fa. Intorno profumi per coprire l’odore.

Padova – Avrebbe ucciso il coinquilino per poi occultarne il cadavere nell’armadio. Con questa accusa è stato arrestato Alessio Battaglia, 45 anni, ricercato per la morte di Franco Bernardo Bergamin, 80 anni, il cui corpo è stato trovato mercoledì 5 marzo in un’abitazione a Limena, in provincia di Padova. L’uomo è stato rintracciato dai carabinieri di Padova a Monfalcone, non lontano da Gorizia.

Battaglia conviveva con la vittima ed era fuggito facendo perdere le proprie tracce fino a stanotte quando i militari l’hanno individuato nell’abitazione di un conoscente e fermato con l’accusa di omicidio. Sul dramma indagano i carabinieri.

Sul corpo di Franco Bernardo Bergamin sono state riscontrate evidenti ferite alla testa e le caviglie, legate con fascette. Il cadavere era chiuso in due sacchi neri dell’immondizia, nascosto dentro un armadio e coperto da rifiuti. Nell’appartamento in disordine, lungo il perimetro delle stanze, erano disposte numerose boccette di profumo aperte, probabilmente per coprire l’odore della decomposizione. Secondo una prima ricostruzione, infatti, il delitto sarebbe avvenuto non meno di dieci giorni fa.

I carabinieri sono intervenuti in via Papa Giovanni XXIII a Limena, in seguito alla segnalazione di un cognato di Bergamin, che da giorni non riusciva a rintracciarlo. Bergamin, che avrebbe compiuto 81 anni nei prossimi mesi, viveva a Limena da oltre un decennio e negli ultimi due anni condivideva l’appartamento con Alessio Battaglia. I due ospitavano spesso anche delle ragazze e i vicini avevano speculato sulla natura del loro rapporto, descrivendoli alternativamente come amici o come una coppia.

Il delitto sarebbe avvenuto circa dieci giorni fa, probabilmente in seguito a una lite. A testimoniarlo sono state due anziane sorelle, residenti al piano inferiore, che hanno raccontato di essersi svegliate nel cuore della notte a causa di forti rumori e urla. Le donne hanno riferito di aver sentito il suono di mobili spostati e porte sbattute con violenza. Un trambusto insolito, soprattutto se confrontato con il silenzio assoluto dei giorni successivi, che ha insospettito chi era abituato a vedere Bergamin uscire quotidianamente.

L’assassino, con ogni probabilità, ha tentato di occultare il cadavere sigillando la porta della stanza con del nastro adesivo, nel tentativo di limitare la diffusione degli odori. Le indagini sono in corso con l’ipotesi di omicidio e i sospetti ricadono su Alessio Battaglia, che potrebbe aver ucciso l’anziano proprio nella notte in cui sono stati avvertiti i rumori.

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