La direzione della fabbrica nel Chietino ha illustrato al comitato esecutivo di Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf, la situazione di mercato.
Chieti – Sarà ancora cassa integrazione nello stabilimento Stellantis di Atessa. Nella riunione di ieri la direzione della fabbrica ha illustrato al comitato esecutivo di Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf, l’attuale situazione di mercato ed ha comunicato, di dover fare ricorso ad ulteriore periodo di cassa ordinaria, dal 31 marzo al 13 aprile 2025 compresi, per un numero massimo di 1500 dipendenti del plant produttivo. Inoltre permane l’abbassamento della richiesta da parte del Messico e anche nei prossimi weekend del mese di marzo non verrà svolta attività lavorativa nel reparto Ckd di Lastratura L’azienda ha inoltre informato della possibilità, per i lavoratori, di una trasferta in Serbia.
Nel Paese europeo nel sud-est della penisola balcanica, da gennaio 2025 Stellantis ha avviato la produzione della Grande Panda elettrica. Modalità e dettagli saranno comunicate ai lavoratori interessati. Dura ormai da fine giugno, senza soluzione di continuità, la cassa integrazione nella fabbrica di furgoni di Stellantis ad Atessa. La Cig doveva terminare a metà febbraio. E ora la proroga. La causa? Sempre la stessa, alla faccia del famoso piano di rilancio presentato a dicembre tra gli applausi del governo: “L’attuale situazione di mercato”. Il Ducato si vende meno del previsto e fino a 1.500 dipendenti della fabbrica della Val di Sangro vedono il loro lavoro limitato. Inoltre l’azienda ha riferito che “permane l’abbassamento della richiesta da parte del Messico” quindi “non verrà svolta attività lavorativa nel reparto Ckd di Lastratura” anche nei prossimi week end del mese di febbraio.
A novembre il colosso dell’automotive aveva comunicato anche alle organizzazioni sindacali dello stabilimento di Termoli la richiesta di cassa integrazione dal 16 al 22 dicembre per le linee produttive dei motori Gse e V6. Questa misura era necessaria per adeguare la produzione alle attuali condizioni di mercato, soprattutto perché strettamente legata alle temporanee sospensioni produttive dei modelli negli impianti di Pomigliano e di Cassino, e per garantire una gestione efficiente delle risorse. In una nota, Stellantis affermava: “Siamo determinati a garantire la continuità dei nostri impianti e delle attività in questo momento complicato”.
I dati produttivi del 2024 confermano la crisi dell’industria automobilistica europea. Il crollo del volumi e le difficoltà della transizione verso l’elettrico hanno portato tutte le organizzazioni sindacali europee riunite in IndustriaAll Europe a indire una manifestazione per il 5 febbraio a Bruxelles, a cui parteciperanno lavoratori metalmeccanici di tutta Europa. Lo ha ricordato Ferdinando Uliano, segretario generale Fim-Cisl, durante la conferenza stampa su produzione e occupazione negli stabilimenti italiani del gruppo Stellantis. Tra autovetture e furgoni commerciali, stando ai dati elaborati dal sindacato, Stellantis ha prodotto lo scorso anno 475.090 unità (-36,8%) contro le 751.384 del 2023.