L’ultimo dato relativo alle immatricolazioni di gennaio in Europa: contrazione del 16%, con una quota di mercato che si restringe al 15,5%.
Roma – Non ci sono buone notizie per Stellantis, già nella bufera da mesi per gli ultimi avvenimenti e l’ombra dei licenziamenti. Nel 2024 si è registrato un calo dell’utile netto del -70%. Dati che non sono stati presi bene dalla Borsa che in avvio registrata un -4% del titolo. Dati che sono stati commentati anche dal vicepremier Matteo Salvini che li ha definiti: “Dati drammatici, suicidio imposto dalla Ue”. “Spero ci sia al più presto un ministro dei trasporti tedesco in carica, perché i dossier aperti sono tanti, a partire da quello dell’auto. I dati di Stellantis sono drammatici, – ha aggiunto Salvini – non occorreva uno scienziato per capire che il suicidio imposto da Bruxelles nel nome dell’auto elettrica avrebbe avuto morti e feriti tra gli operai e gli ingegneri, non tra i politici”.
Stellantis ha chiuso il 2024 con ricavi netti pari a 156,9 miliardi di euro, in calo del 17% rispetto al 2023, con consegne consolidate in diminuzione del 12% “per gap temporanei nella gamma prodotti e azioni di riduzione delle scorte ormai completate”. L’utile netto è di 5,5 miliardi di euro, in calo del 70%. L’utile operativo rettificato di 8,6 miliardi di euro è diminuito del 64% con un margine Aoi del 5,5%. “Nonostante il 2024 sia stato un anno di forti contrasti per l’azienda, con risultati al di sotto del nostro potenziale, abbiamo raggiunto importanti traguardi strategici“, ha detto il presidente di Stellantis, John Elkann, commentando i risultati del 2024, pubblicati dal gruppo automobilistico.
“In particolare, abbiamo lanciato nuove piattaforme e modelli multi-energy, novità che proseguiranno nel 2025; abbiamo avviato la produzione di batterie per veicoli elettrici attraverso le nostre joint venture e abbiamo reso operativa la partnership con Leapmotor International. Le persone di Stellantis, ricche di talento e dedizione, stanno lavorando con energia e determinazione protesi al futuro, coinvolgendo i key-stakeholders e avvicinando il processo decisionale alle esigenze dei nostri clienti”, ha detto Elkann, sottolineando che “siamo fermamente intenzionati a guadagnare quote di mercato e a migliorare le performance finanziarie nel corso del 2025″.
Ma secondo indiscrezioni delle ultime ore Stellantis, il colosso automobilistico nato dalla fusione di Fiat-Chrysler e PSA nel 2021, starebbe considerando la possibilità di ridurre il numero dei suoi 14 marchi. Il presidente Elkann, attualmente impegnato nella selezione di un nuovo CEO, ritiene prioritario valutare la sostenibilità e la redditività di ciascun brand, con particolare attenzione a quelli in difficoltà come DS, Lancia e Alfa Romeo. La riduzione del numero di marchi potrebbe semplificare le operazioni e migliorare l’efficienza in ambito marketing, sviluppo e vendite.