Operazione Gdf nei confronti dei 2 che hanno coadiuvato l’amministratore pro tempore di una società già attiva nel settore energetico.
Roma – Ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip della Capitale ed eseguita dalla Guardia di Finanza, con la quale sono stati disposti, all’esito di interrogatori preventivi, gli arresti domiciliari per due soggetti che hanno coadiuvato l’amministratore pro tempore di una società già attiva nel settore energetico, oggi fallita, e il divieto temporaneo di esercitare attività professionali o imprenditoriali e di assumere uffici direttivi in imprese e persone giuridiche nei confronti di un professionista, già presidente del collegio sindacale della fallita. Le attività si inquadrano nell’ambito delle indagini che hanno riguardato le vicende societarie della Metaenergia s.p.a. e delle ulteriori società collegate, Metaenergia produzione e Metaenergia esco. Le ipotesi di reato contestate riguardano la bancarotta fraudolenta, l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e l’indebito utilizzo di crediti di imposta inesistenti.
I finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria e del comando provinciale di Roma, su delega della Procura hanno eseguito le misure. Le indagini hanno avuto ad oggetto plurime distrazioni di denaro e quote societarie dal patrimonio della metaenergia, dal 2017 al 2022, per centinaia di milioni di euro, portate alla luce dagli investigatori del nucleo speciale di polizia valutaria e indebite compensazioni di crediti di imposta inesistenti per 8 milioni di euro e i.v.a. evasa, tramite l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per circa 1,5 milioni di euro, emerse all’esito del lavoro dei finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma.
I provvedimenti odierni si pongono in continuità con le attività svolte lo scorso 8 gennaio, quando è stata data esecuzione a un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma, con cui era stata disposta la custodia cautelare in carcere per l’amministratore pro tempore della società fallita, nonché il sequestro di denaro, quote societarie e immobili, fino a concorrenza di 167 milioni di euro, nei confronti dell’amministratore, di due dei soggetti attinti in data odierna, della stessa fallita, di altre quattro società alla stessa collegate, anch’esse operative nel settore energetico, e di tre professionisti.