Secondo i giudici milanesi a far scattare il proposito omicida fu l’incontro di Giulia Tramontano con la donna con cui lui aveva una relazione parallela. Scoperta la tresca il castello di bugie è crollato.
Milano – Alessandro Impagnatiello ha premeditato l’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano per “quasi 6 mesi”. A scriverlo sono i giudici della Corte d’Assise nelle motivazioni della condanna all’ergastolo dell’ex barman, sottolineando che l’idea di uccidere la compagna incinta al settimo mese del loro figlio Thiago risalirebbe già al dicembre precedente.
Il 27 maggio 2023 a Senago, nel Milanese, Impagnatiello colpì selvaggiamente Giulia con 37 coltellate dopo che lei e la donna con cui lui aveva una relazione si erano incontrate e la tresca si era così rivelata. L’episodio, per i giudici, “ha determinato una svolta” perché è stato proprio in quel momento che l’ex barman “ha compreso che il castello di bugie con cui aveva tenute entrambe le donne in scacco era crollato”. Quindi ha deciso di eliminare la fidanzata e il bimbo che portava in grembo.