Nel mirino degli estorsori un italiano e un romeno. I responsabili inchiodati dai messaggi scambiati e dai filmati delle telecamere di sorveglianza.
Roma – In manette a Civitavecchia tre giovani accusati di danneggiamento seguito da incendio, estorsione e atti persecutori, reati legati a un debito di droga contratto da due loro coetanei, uno italiano e uno romeno. Gli episodi criminali risalgono alla notte del 24 ottobre 2024, quando gli arrestati avrebbero incendiato tre automobili e i portoni di ingresso di due abitazioni, come ritorsione per ottenere il pagamento del debito.
Le indagini, condotte congiuntamente da carabinieri e poliziotti di Civitavecchia, hanno raccolto elementi decisivi grazie all’analisi dei messaggi scambiati dagli indagati e ai filmati delle telecamere di sorveglianza. Il coordinamento è stato garantito dalla Procura di Civitavecchia.
È emerso che il presunto mandante, già agli arresti domiciliari, avrebbe diretto le azioni criminali fornendo istruzioni agli altri due esecutori e richiedendo video come prova dell’avvenuta esecuzione. L’analisi degli incendi ha inoltre rivelato che i veicoli presi di mira erano stati scelti con l’intento di depistare le indagini, celando l’identità delle vere vittime.