L’uscita dell’Italia dall’Oms sulla scia di Trump: arriva il ddl della Lega

Claudio Borghi: “è uno stipendificio inutile agli interessi nazionali, un carrozzone che non fa del bene”. Il Pd: “Proposta inquietante”.

Roma – Tra i 100 provvedimenti varati con firma esecutiva durante il giorno dell’insediamento da presidente Usa, Donald Trump ha sancito l’uscita degli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). E ora la Lega deposita un disegno di legge al Senato per lo stop all’adesione dell’Italia all’Oms auspicando “condivisione” da parte degli alleati del centrodestra. Il partito di Salvini segue dunque la scia del neopresidente americano che ha deciso il ritiro degli Stati Uniti dalla piattaforma internazionale che coordina le azioni contro le minacce alla salute globale.

L’Oms “è uno stipendificio inutile agli interessi nazionali, un carrozzone che non fa del bene al mondo ma solo ai propri dipendenti”, attacca il senatore leghista Claudio Borghi durante una conferenza stampa a Montecitorio insieme al collega, deputato del Carroccio, Alberto Bagnai. Recuperare sovranità, rimarcare il legame con la nuova Amministrazione americana e pure mandare un messaggio agli alleati in cui si rilancia la convinta adesione al ‘trumpismo’, è il senso dell’iniziativa – anche simbolica – del tandem leghista Borghi-Bagnai, emerso nel corso del dibattito. Una proposta che il Pd giudica “inquietante”.

L’uscita degli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità

“Dopo il Covid, la pandemia, le chiusure la Lega vuole uscire dall’Oms, e riportare così l’Italia ad una condizione di arretratezza culturale e sanitaria impressionante. Uscire dall’Oms significa uscire dal contesto internazionale. La presidente del consiglio Meloni ne è al corrente?” dichiara Ilenia Malavasi, deputata dem componente della commissione affari sociali della Camera. Gianni Rezza, professore straordinario di Igiene e Sanità pubblica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, sottolinea che “è indubbio che l’Organizzazione mondiale della sanità presenti vizi e virtù, e che la gestione possa essere migliorata”, ma l’uscita dall’Oms del nostro Paese “sarebbe una decisione immotivata nell’immediato, non valutata nel dettaglio e non basata su elementi circostanziati. In particolare, “per quanto riguarda vantaggi e svantaggi per il nostro Paese”.

Tra le ragioni dell’uscita degli Stati Uniti, Trump mette sotto accusa i costi di mantenimento ritenuti eccessivi. “L’Oms continua a chiedere pagamenti ingiustamente onerosi dagli Stati Uniti, di gran lunga sproporzionati rispetto ai pagamenti fissi di altri Paesi – si legge nel documento – La Cina, con una popolazione di 1,4 miliardi di persone ha il 300% della popolazione Usa, ma contribuisce quasi il 90% in meno”. Sotto accusa finisce anche la “cattiva gestione” della pandemia Covid.

La proposta di Claudio Borghi sulla scia degli Usa

Un duro colpo per l’Organizzazione visto che nel 2023 gli Usa hanno contribuito al bilancio comune con 481 milioni di dollari, confermandosi il principale Paese finanziatore anche in relazione al Prodotto interno lordo. A seguire spiccano due soggetti privati, la Fondazione Bill & Melinda Gates (356 milioni) e la Vaccine Alliance (260 milioni) che superano per sforzo economico Germania, Regno Unito e Unione Europea. Mentre l’Italia non va oltre il 19° posto. Secondo una stima per il 2025, l’addio degli Usa all’Oms si traduce in un ammanco di mezzo miliardo di dollari di finanziamenti annuali. 

“Siamo impazienti di impegnarci in un dialogo costruttivo per mantenere la partnership tra Usa e Oms a beneficio della salute e del benessere di milioni di persone in tutto il mondo“, si legge nella dichiarazione con cui l’Organizzazione ha espresso “rammarico” per la decisione della nuova amministrazione americana. A gennaio 2025 l’Oms conta la partecipazione di 194 Stati membri: tutti gli Stati membri dell’Onu escluso il Liechtenstein (192 Stati) più le Isole Cook e Niue. E’ l’agenzia delle Nazioni unite specializzata in questioni sanitarie. Ha sede a Ginevra ed è stata fondata nel 1946, subito dopo la nascita dell’Onu, ed è entrata in funzione nel 1948.

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