Il provvedimento trae origine dalla domanda di concordato preventivo presentato da una società di Torre Annunziata.
Napoli – I finanzieri hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro di 44 immobili e 8 terreni del valore complessivo di oltre 11 milioni di euro nei confronti dei rappresentanti legali pro tempore di due società, indagati in concorso per il reato di bancarotta fraudolenta concordataria.
Il provvedimento trae origine dagli approfondimenti investigativi svolti in seguito alla presentazione, al Tribunale di Torre Annunziata, della domanda di concordato preventivo da parte della “C.M.O. S.r.l.“, società del settore della medicina diagnostica polispecialistica.
Dalla documentazione sono emerse, infatti, operazioni pregiudizievoli per i creditori sociali, riferibili, in particolare, ad una scissione societaria del 2015.
Con tale operazione straordinaria erano stati ceduti alla “Gigante Immobiliare s.r.l.” – società neocostituita avente la medesima compagine sociale della “C.M.O. S.r.l.” – elementi dell’attivo per oltre 14 milioni di euro, unitamente ad elementi del passivo per oltre 10 milioni. Il patrimonio netto della “C.M.O. S.r.l.” subiva così una riduzione. I Commissari Giudiziali rilevavano al riguardo l’impropria iscrizione, nell’attivo circolante della “C.M.O. S.r.l.“, di un credito di pari importo verso la “Gigante Immobiliare S.r.l.“; operazione contabile, questa, priva di riscontri nell’atto di scissione, e in assenza della quale la “C.M.O. S.r.l.” avrebbe dovuto essere ricapitalizzata o posta in liquidazione.
Gli ulteriori approfondimenti investigativi permettevano di accertare che, a distanza di poco tempo dalla cessione degli immobili alla “Gigante Immobiliare S.r.l.“, erano stati stipulati svariati atti di locazione tra le parti dell’atto di scissione, aventi ad oggetto le medesime unità immobiliari.
In pratica, dopo aver ceduto alla “Gigante Immobiliare S.r.l.” gli immobili indicati nell’atto di scissione, la “C.M.O. S.r.l.“, al fine di conservarne la disponibilità, li aveva presi in locazione, impegnandosi a versare alla “Gigante Immobiliare S.r.l.” i relativi canoni, peraltro stabiliti, secondo i commissari in maniera sproporzionata rispetto ai valori di mercato.
Dalle indagini emergeva, inoltre, che, a fronte di fatture emesse dalla “Gigante Immobiliare S.r.l.” per il pagamento dei suddetti canoni di locazione, in alcuni casi la “C.M.O. S.r.l.” aveva effettivamente operato dei pagamenti, mentre in altri casi aveva ridotto il credito vantato nei confronti della “Gigante Immobiliare“. Da ultimo, veniva accertato che il credito della “C.M.O. S.r.l.” si era ulteriormente ridotto in assenza di pagamenti da parte della “Gigante Immobiliare S.r.l.” e/o attraverso operazioni contabili prive di adeguata giustificazione.