Addio a Oliviero Toscani, il fotografo ribelle che ha rivoluzionato la comunicazione

Aveva 82 anni. Era ricoverato da venerdì a Cecina per l’aggravarsi delle condizioni di salute legate all’amiloidosi di cui soffriva.

Roma – Oliviero Toscani è scomparso all’età di 82 anni. Ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Cecina (Livorno) dal pomeriggio del 10 gennaio, l’artista lottava da tempo contro una grave malattia. La moglie, Kirsti Moseng, aveva descritto la situazione come “un viaggio senza ritorno”. Toscani, famoso per aver innovato il mondo della pubblicità e della comunicazione visiva, soffriva di amiloidosi. Durante l’estate scorsa, aveva confidato il suo stato di salute in un’intervista al Corriere della Sera, dichiarando: “Ho una malattia incurabile, non so quanto tempo mi resta da vivere”.

La notizia della sua scomparsa è stata data dai familiari tramite un breve comunicato: “Con immenso dolore annunciamo che il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio oggi, 13 gennaio 2025. Chiediamo riservatezza e comprensione per affrontare questo momento nell’intimità familiare”. La nota è stata firmata dalla moglie Kirsti e dai figli Rocco, Lola e Ali.

Il fotografo ha affrontato la malattia con determinazione: “Ho perso 40 chili in un anno. Nemmeno il vino riesco più a gustare, i medicinali ne alterano il sapore”, aveva raccontato, sottoponendosi a una terapia sperimentale. Consapevole della gravità del suo stato, aveva espresso la volontà di considerare il suicidio assistito in Svizzera, con il supporto dell’amico Marco Cappato.

Nato a Milano il 28 febbraio 1942, Toscani aveva pubblicato la sua prima foto sul Corriere della Sera a soli 14 anni, immortalando Rachele Mussolini a Predappio. Dopo essersi diplomato in fotografia presso l’Università delle Arti di Zurigo, il suo debutto nella pubblicità avvenne con la campagna del cornetto Algida.

Toscani ha trasformato ogni scatto in un catalizzatore di dibattiti sociali. Dalla campagna Chi mi ama mi segua ai celebri baci proibiti, dalle immagini dei condannati a morte a quelle sulla piaga dell’anoressia, le sue opere hanno scosso il pubblico e ridefinito i confini della comunicazione visiva.

La sua collaborazione con Benetton, iniziata nel 1982, ha segnato una svolta epocale: attraverso le campagne pubblicitarie, Toscani ha portato all’attenzione temi come la lotta all’AIDS, la pena di morte e le discriminazioni. Nel 1991 ha lanciato la rivista Colors, seguita dalla fondazione di Fabrica, un centro internazionale dedicato alla comunicazione, progettato dall’architetto giapponese Tadao Ando.

Negli ultimi anni, Toscani ha collaborato con diverse organizzazioni umanitarie, realizzando campagne su temi come la sicurezza stradale, la violenza contro le donne e i disturbi alimentari. Nel 2007, ha scosso l’opinione pubblica con una campagna contro l’anoressia per il marchio Nolita, incentrata sulla modella Isabelle Caro. Tra i suoi progetti più recenti, spicca Razza Umana, una raccolta di ritratti che celebra la diversità somatica e sociale dell’umanità.

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