Il presidente del colosso automotive andrà a Montecitorio. Fontana: “Segnale positivo”, Gusmeroli: “A gennaio definiremo la data”.
Roma – Per mesi il caso Stellantis ha tenuto banco nel dibattito politico, con la richiesta incessante di sentire la versione del presidente John Elkann. E’ di queste ore la notizia che il leader di Stellantis ha avuto una “cordiale conversazione telefonica” con il Presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana. Elkann ha anticipato al Presidente Fontana la sua partecipazione all’audizione in Parlamento in merito alla convocazione ricevuta, nel rispetto e in piena coerenza di quanto era stato deciso dall’Assemblea di Montecitorio lo scorso 16 novembre – tramite due mozioni approvate – e in virtù della chiusura del tavolo Stellantis conclusosi ieri al MIMIT. Il Presidente Elkann interverrà nelle commissioni competenti che hanno sottoposto la richiesta in merito alle evoluzioni del settore automotive in Europa e in Italia.
Fontana parla di un “segnale positivo, che giunge coerentemente all’esito delle interlocuzioni intercorse in queste settimane e del confronto avviato con il Governo. In questa cornice il dialogo risulterà ancora più esaustivo e di questo non posso che esserne lieto”. Alberto Luigi Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera afferma in una nota di aver parlato a sua volta con il presidente di Stellantis. “Ci sentiremo a gennaio – fa sapere – per finalizzare la data. Il presidente Elkann mi ha anticipato una lettera che riceverò nei prossimi giorni, come Presidente della commissione Attività produttive della Camera”.
Dopo il colpo di scena sul caso Stellantis arrivato con le dimissioni di Carlos Tavares, uno dei padri della fusione nel 2020 tra Psa e Fca, il coro bipartisan dei parlamentari chiedeva a gran voce “Ora John Elkann venga al più presto in Parlamento“. Era stata la scelta del presidente di Stellantis di declinare l’invito della Commissione attività produttive della Camera ad attirare le critiche del ‘Palazzo’. La stessa premier Giorgia Meloni (intervistata da Bruno Vespa lo scorso 30 ottobre) aveva stigmatizzato il rifiuto di presentarsi alle Camere come “una mancanza di rispetto”. Ora – questo il messaggio che unisce entrambi i fronti della politica – il tempo è scaduto ed Elkann deve riferire in Parlamento. Stellantis “volti pagina, inverta la rotta e tuteli l’occupazione”, è il mantra che arriva dai parlamentari dei vari schieramenti. Con l’opposizione che chiama in causa anche il governo sollecitato a tutelare il settore dell’automotive.
In queste ore c’è stata anche la chiusura del tavolo Stellantis al ministero delle Imprese e del Made in Italy guidato da Adolfo Urso. Al tavolo il capo Europa del gruppo, Jean-Philippe Imparato, ha illustrato il piano Italia, che prevede, tra le altre cose, investimenti per due miliardi di euro sulle fabbriche italiane e per sei miliardi in acquisti “garantiti” lungo la filiera del Made in Italy. Proprio in queste ore escono anche i dati su Stellantis che ha immatricolato a novembre in Europa, paesi Efta e Regno Unito 142.425 auto, il 10,8% in meno dello stesso mese del 2023. La quota di mercato è in calo al 13,5% rispetto a 14,8% di un anno fa. Negli undici mesi il gruppo ha venduto 1.843.335 auto, il 7,4% in meno dello stesso periodo del 2023.