Ponte sullo Stretto: l’opera “incassa” 1,4 miliardi in più con la manovra

Si tratta però di una cifra inferiore rispetto ai 3 miliardi ipotizzati nell’emendamento a firma del leghista Riccardo Molinari.

Roma – Arrivano nuovi fondi al Ponte sullo Stretto. Nel fascicolo delle proposte di modifica alla Manovra dei gruppi, riformulate dal governo per l’approvazione, risulta infatti anche un emendamento della Lega che incrementa complessivamente di 1,4 miliardi, rispetto agli 11,6 miliardi previsti dalla scorsa legge di bilancio, la dote per l’infrastruttura fino al 2032. Si tratta, però, di una cifra inferiore rispetto ai 3 miliardi inizialmente ipotizzati nell’emendamento a firma del capogruppo leghista Riccardo Molinari.

Non mancano dall’opposizione nuove critiche. “Salvini si fa il regalo di Natale: in un nuovo emendamento alla legge di bilancio nei prossimi anni alle infrastrutture vengono sottratti” fondi “per finanziare il Ponte sullo stretto. Opera inutile, costosa e pericolosa che oggi viene finanziata con risorse che potevano essere utilizzate per strade, ferrovie e infrastrutture diffuse”. Lo dichiara Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

Intanto il movimento civico che si oppone alla grande opera scrive al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il coordinamento Noponte Capo Peloro ha inviato i moduli della lettera sottoscritta da 302 cittadine e cittadini partecipanti al presidio per chiedere a Mattarella, nel suo ruolo di garante della Costituzione, di fare in modo che in “questa fase così delicata delle procedure di valutazione e decisione del progetto del ponte sullo Stretto non venga mai meno il pieno rispetto dei principi e valori costituzionali da parte di chi in questi mesi sta forzando le regole ed i tempi giuridici e politici pur di arrivare entro l’anno all’approvazione del progetto del ponte sullo Stretto”.

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