Lotta contro il tempo per Ottavia Piana. Con la donna ci sono due medici: “È vigile e collaborativa”.
Bergamo – Proseguono le attività di recupero della speleologa Ottavia Piana, rimasta intrappolata nella grotta Bueno Fonteno, nella Bergamasca. Secondo le stime del Soccorso Alpino e Speleologico serviranno ancora 36-48 ore per far uscire la donna dal luogo dove è bloccata ormai da diversi giorni, con varie fratture. Il personale sanitario sta costantemente monitorando le condizioni dell’infortunata, che sono stabili. Le comunicazioni tra l’esterno e l’interno della grotta sono garantite da un cavo telefonico che i soccorritori hanno posizionato lungo tutto il percorso delle operazioni di soccorso. Finora nelle operazioni sono stati impegnati 126 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico.
Alle 8 di questa mattina i soccorritori con la barella hanno terminato il percorso nel ramo secondario della grotta, non esplorato. Ora si trovano nella parte già nota, da cui occorrono circa 2 ore per giungere al ramo principale, e poi altri 30 minuti per giungere all’uscita. Le tempistiche di movimento sono scandite da un’ora e mezza di trasporto e un’ora di pausa per fornire assistenza sanitaria a Piana.
L’allarme è stato lanciato sabato 14 dicembre dai compagni di spedizione riusciti a risalire. La speleologa è precipitata per 8 metri, riportando traumi a gambe, torace e volto, ma “è vigile e collaborativa”, hanno detto i soccorritori. Con la donna ci sono due medici, che l’hanno raggiunta e visitata: “Parla molto poco, ma dice che non entrerà più più in una grotta”, ha riferito il dottor Rino Bregani. Il personale del Soccorso alpino ieri l’ha raggiunta e trasportata in un punto all’interno della grotta dove è stato allestito un campo base riscaldato. I soccorritori hanno portato nella cavità due piccole bombole di ossigeno, coperte e piumini per ripararsi dal freddo. I vigili del fuoco hanno installato i fari per illuminare l’imbocco della grotta.
Da ieri mattina la barella sta faticosamente procedendo per superare il tratto più stretto della grotta, che va disostruito. “Dal termine del tratto più stretto all’uscita – si legge in una nota – seguirà un lungo tragitto, più lineare”. La Prefettura di Bergamo, che coordina l’attività di soccorso, ha autorizzato la Questura del capoluogo orobico per consentire ai vigili del fuoco l’utilizzo di micro cariche esplosive in grado di allargare i punti più stretti della cavità nel percorso tra Ottavia Piana e l’uscita, separati da circa 4 ore di tragitto.
Per Ottavia Piana è il secondo incidente nello stesso luogo, l’Abisso di Bueno Fonteno: nel luglio 2023 rimase nella grotta per 40 ore e venne salvata anche in quel caso dal soccorso alpino. La 32enne fa parte del Gruppo Cai di Lovere (Bergamo) ed è impegnata nel ‘Progetto Sebino’, che prevede, già da diversi anni, la mappatura di questa grande cavità naturale situata tra la parte settentrionale del lago d’Iseo e il lago di Endine, a una quota di 585 metri. Un reticolo di grotte, tunnel e gallerie sotterranee, per la buona parte ancora inesplorate, come il punto dove è avvenuto l’incidente.