Graziella Campagna testimone scomoda: 39 anni fa l’omicidio della 17enne di Saponara

Le iniziative per ricordare una vittima innocente di mafia, con don Ciotti, Pasquale Campagna, la senatrice Floridia e l’avvocato Repici.

Messina –  ll 12 dicembre 1985 è una data scolpita nella memoria di tanti messinesi, di tanti siciliani, e non solo. Trentanove anni fa l’omicidio di Graziella Campagna: aveva solo 17 anni e la mafia l’ha punita perché era una testimone sconveniente. Una esecuzione in piena regola. Nata a Saponara il 3 luglio del 1968, la giovane, ancora minorenne, è figlia di una famiglia umile. Ha la passione del ricamo e una vita davanti. Graziella abbandona gli studi per poter aiutare economicamente i genitori lavorando come aiuto lavandaia in una città vicina, Villafranca Tirrena. Un lavoro in nero per sbarcare il lunario che la porterà alla morte. Tutto è legato alla scoperta fatale di un’agendina.

Un giorno l’ingegner Tony Cannata, che è solito recarsi in quella lavanderia, le porta una camicia da lavare. Graziella prima di procedere con il lavaggio controlla le tasche, ed ecco che trova quell’agenda con una carta d’identità che rivela il vero nome dell’uomo che le ha affidato il vestiario: si tratta di Gerlando Alberti jr, nipote latitante del boss della mafia siciliana Gerlando Alberti (assicurato alla giustizia anni prima dal generale Carlo Alberto dalla Chiesa). Scopre che il suo collega e cugino, Gianni Lombardo, non è neanche lui chi dice di essere, ma Giovanni Sutera, anche lui uomo ricercato perché accusato di associazione mafiosa e traffico di stupefacenti. Il caso vuole che uno dei fratelli di Graziella, Pietro, faccia il carabiniere in servizio alla compagnia di Gioia Tauro e questo mette in allerta i due latitanti.

La piccola Graziella Campagna

Un’altra commessa della tintoria, Agata Cannistrà, strappa immediatamente l’agenda dalle mani di Graziella che gliela sta ingenuamente mostrando, facendone così perdere le tracce. E’ il 12 dicembre dell’85 e Graziella va a prendere l’autobus per tornare a casa. Sono circa le 19:45 ma non farà mai ritorno dai suoi cari. I genitori non vedendola tonare vanno in caserma per denunciarne la scomparsa, ma il maresciallo è convinto che si tratti di una fuga d’amore. L’unico ragazzo che frequentava però era a casa con la sua famiglia e non aveva visto Graziella per tutta la giornata. A quel punto, il fratello Pietro raggiunge la famiglia a Saponara per cercare la verità. Una verità orribile: a due giorni di distanza dalla scomparsa scopre che un medico aveva visto un cadavere di una ragazza in un luogo isolato a Forte Campone, paese vicino a Villafranca Tirrena.

Pietro allerta la polizia e insieme si recano immediatamente sul luogo indicato scoprendo che quel cadavere rannicchiato contro un muro, con un braccio alzato in segno di difesa e il corpo crivellato di colpi di arma da fuoco è proprio quello della sua amata sorellina. I sicari l’hanno colpita da meno di due metri di distanza su viso, spalla, petto, mano e braccio. Un’esecuzione. Nel 2008 la sentenza di condanna nei confronti di Gerlando Alberti junior e Giovanni Sutera. “Uccidendo Graziella pensavano di toglierle la voce per sempre. E invece adesso lei sta gridando a gran voce la sua richiesta di giustizia. Non c’è Paese, regione, città in cui ci rechiamo in cui non troviamo scuole, associazioni, istituzioni pronti ad aiutarci e a sostenerci nel nome di mia sorella”, disse quel giorno Piero Campagna.

Pietro Campagna davanti alla tomba della sorella

“Volevano zittirla – ha proseguito dopo la sentenza – e invece hanno ottenuto il risultato opposto. Adesso, anche dopo questa sentenza, saremo ancora qui a lottare per la giustizia e per i diritti civili. Non ci fermeremo solo perché due persone sono state condannate all’ergastolo (Gerlando Alberti junior e Giovanni Sutera, n.d..r). Andremo avanti e daremo il nostro contributo perché certe cose non accadano mai più. Non si può uccidere così barbaramente una ragazzina di 17 anni e poi cercare di mettere tutto a tacere”. Nel 2022 le polemiche dopo la notizia della semilibertà concessa a Giovanni Sutera. Per l’omicidio è stato condannato all’ergastolo. Sutera, detenuto in Toscana, potrà uscire dal carcere per fare volontariato presso un’associazione e poi ritornare la sera in carcere. “Ancora una volta mi rendo conto che mi vergogno di essere italiano e ancora una volta hanno ucciso Graziella”, disse amareggiato Pietro Campagna.

“In ricordo di Graziella” è l’evento, inserito nel programma di Libera 100 passi 21 marzo 2025 verso Trapani, che si svolge oggi nella chiesa Madre di Saponara. Sarà quindi celebrata una santa messa in ricordo della giovane vittima. Successivamente i saluti istituzionali da parte delle autorità civili, militari e religiose. A seguire interverranno Pasquale Campagna, fratello di Graziella, la prefetta di Messina Cosima Di Stani, la senatrice Barbara Floridia, l’avvocato Fabio Repici, la dirigente scolastica del Comprensivo di Saponara Emilia Arena, la dirigente scolastica del Comprensivo di Villafranca Tirrena Rossana Ingrassia e don Luigi Ciotti. Modererà l’incontro-dibattito il giornalista Nuccio Anselmo. A seguire, poi, la celebrazione eucaristica in ricordo della giovane vittima. L’evento è stato organizzato dal Comune, ed in particolare dal sindaco Giuseppe Merlino e dall’assessore Nicola Donato, e dell’associazione Libera.

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