Codacons: “Con la corsa dei prezzi all’1.4%, una famiglia con due figli deve affrontare un aumento di spesa annua di 627 euro”.
Roma – Secondo i dati preliminari diffusi dall’Istat, a novembre 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC), comprensivo dei tabacchi, è rimasto stabile su base mensile, mentre su base annua ha registrato un incremento dell’1,4%, rispetto al +0,9% di ottobre. L’Istituto ha specificato che l’aumento del costo della vita si è verificato “in un contesto di generale stabilità dei prezzi su base congiunturale”.
In particolare, si evidenzia un’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, che sono saliti dal +2,0% al +2,6% su base annua. Anche i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza hanno mostrato un’accelerazione, passando dal +1,0% al +1,8%.L’Istat ha attribuito l’aumento inflazionistico a specifici settori, con una marcata crescita dei prezzi dei beni alimentari e una riduzione della spinta deflazionistica sui beni energetici. I prezzi dei servizi legati ai trasporti, inoltre, sono cresciuti ulteriormente.
L’incremento è stato trainato, tra gli altri, dall’aumento dei prezzi dei beni energetici regolamentati (+7,5% rispetto al +3,9% di ottobre) e dalla riduzione della flessione nei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -10,2% a -6,6%). Anche i beni alimentari lavorati (+2,4%) e non lavorati (+4,1%), i beni durevoli (-0,8%) e non durevoli (+1,3%), così come i servizi per i trasporti (+3,5%), hanno contribuito al rialzo generale. Incrementi più contenuti sono stati registrati nei servizi legati all’abitazione (+2,5%) e alle comunicazioni (+1,2%).Preoccupazione delle associazioni dei consumatori
L’incremento dell’inflazione ha sollevato preoccupazioni tra le associazioni dei consumatori. Il Codacons ha sottolineato che un’inflazione al +1,4% comporta per una famiglia media un aumento di spesa annua di circa 460 euro, cifra che sale a 627 euro per nuclei familiari con due figli. Particolarmente allarmante, secondo il Codacons, è l’aumento dei prezzi degli alimenti e delle bevande analcoliche (+3,2%), che equivale a una maggiore spesa annua di 202 euro per una famiglia tipo, e 292 euro per un nucleo con due figli.
Il presidente Carlo Rienzi ha attribuito questi rincari alle tensioni sui mercati internazionali delle materie prime e a fenomeni speculativi, oltre che agli incrementi stagionali legati alle festività natalizie. Anche Assoutenti ha espresso preoccupazione, evidenziando che i prezzi dei beni alimentari non lavorati hanno raggiunto un aumento del +4,1% su base annua. Questo ha portato a un calo complessivo dei consumi alimentari, pari a 1,6 miliardi di euro nel 2024, al netto dell’inflazione. Il presidente Gabriele Melluso ha lanciato un appello al governo, chiedendo interventi immediati per evitare che i rincari trasformino il Natale degli italiani in un “salasso”. Secondo Melluso, sono necessarie misure urgenti per calmierare i prezzi, in particolare nel settore alimentare, e proteggere il potere d’acquisto delle famiglie.