A un anno dall’omicidio della 22enne l’iniziativa presentata alla Camera dei Deputati. Il padre: “Basta, oltre 120 donne uccise dopo di lei”.
Roma – Nasce la Fondazione Giulia Cecchettin. A un anno dall’omicidio della 22enne barbaramente ammazzata con 70 coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta la sera dell’11 novembre 2023. Il padre Gino ha presentato alla Camera dei Deputati l’iniziativa intitolata alla figlia per combattere la piaga dei femminicidi. A distanza di un anno “nasce qualcosa. Questo è un segno di resilienza. Alle volte dobbiamo far nascere qualcosa di buono dalle tragedie. La violenza di genere è frutto di un fallimento collettivo: non è solo una questione privata. Dobbiamo educare le nuove generazioni”, ha aggiunto Gino Cecchettin.
“Siamo qui per dare forma concreta a un sogno nato da una tragedia immane. A volte la vita ti sorprende e ti dà la possibilità di trasformare il dolore in uno scopo, uno scopo che è la Fondazione Cecchettin che vuole essere un richiamo collettivo che ci invita a guardare oltre a noi stessi e al futuro delle giovani generazioni. Ho attraversato la morte nella sua essenza più profonda prima con la perdita di mia moglie, poi con quella di Giulia. È iniziato in me un processo all’affermazione del bene che nell’udienza di Filippo ha raggiunto la maturità perché non ho avuto il pensiero di odiarlo”. E ancora, “nel nome di Giulia io posso scegliere di fare crescere l’amore. Oggi ricorre un anno da quando mi hanno comunicato del ritrovamento del corpo di Giulia, scusate l’emozione, ha aggiunto Gino Cecchettin”.
“Dal giorno in cui è mancata la mia Giulia sono state uccise altre 120 donne soltanto in Italia. Migliaia e migliaia nel mondo. Numeri inimmaginabili! Non possiamo più permetterci di rimanere indifferenti. Non c’è più tempo per voltare lo sguardo altrove. In questo ultimo anno ho ricevuto messaggi strazianti di donne intrappolate nella paura”, ha detto il padre di Giulia. “La Fondazione è qui per dare voce e sostegno a chi non può più urlare, a chi vive nella paura. Il nostro impegno non è un’idea astratta: è una semina fiduciosa che ha già portato molti frutti come nella vita di Laura, che grazie alle nostro impegno ha trovato la forza di cambiare la sua vita, di liberarsi da una relazione tossica. A volte possono bastare delle parole, una presenza, un segno di speranza. In questi mesi mi sono reso conto di quanto concentrarsi su sentimenti positivi porti ad agire in modo costruttivo. Io l’ho fatto per la necessità di non farmi travolgere dall’odio che mi avrebbe annichilito come persona”.
E infine ha voluto lanciare un messaggio di speranza oltre la tragedia: “Mi sono fatto aiutare da gesti molto semplici, come il continuo tornare a guardare la foto della mia Giulia: piccoli gesti come questo mi hanno educato a guardare verso la luce anche in situazioni dove sembra che tutto sia oscuro; mi hanno aiutato a rimanere vicino all’amore anche dentro lo strazio del mio dolore; mi hanno insegnato che rancore e risentimento non mi aiutano e sono un fardello troppo pesante da portare: l’amore per la mia Giulia è il solo rimedio possibile al dolore. Questo tenace esercizio a voler rimanere vicino all’amore mi ha fatto scoprire un modo nuovo di vivere, più rivolto a dare senso e valore e capire come contribuire a migliorare il mondo in cui vivo”.
Il cardinal Matteo Zuppi, presidente della Cei, ha inviato un messaggio: “Incoraggio la Fondazione Giulia Cecchettin per l’impegno che si assume nel contribuire affinché non vi siano altre vittime del sopruso e per capire e combattere la violenza e le sue cause. In questo modo ci aiuterà a comprendere che l’amore non è mai possesso, ma sempre dono e rispetto. Per quello che mi sarà possibile, cercherò di aiutarvi. “Oggi – si legge nel messaggio di Zuppi inviato a Gino Cecchettin – presenti la Fondazione che porta il nome della tua amata Giulia, che è diventata carissima anche per ognuno di noi. Desidero far sentire la mia personale vicinanza a te, ai tuoi figli e a tutti i familiari e gli amici. Voglio esprimere il mio ringraziamento più sincero per come hai saputo affrontare con tanta umanità una tempesta che ha strappato il fiore bellissimo della vita di Giulia. Buon cammino con tanta amicizia e vicinanza”.
Gino Cecchettin, alla Camera dei Deputati dove si è inaugurata la Fondazione conclude. “Siamo qui in un luogo culla delle istituzioni proprio per dare questo impegno e quindi lo Stato ha risposto lavorando assieme. Se siamo qui per la Fondazione Giulia vuol dire che in tanti ci siamo mossi, adoperati. Quindi ringrazio tutti quelli che mi stanno dando una mano”, ha aggiunto il padre della 22enne uccisa dall’ex fidanzato.