Como, il bimbo ha fretta di nascere e la polizia scorta la mamma in ospedale

Lieto fine per una 40enne di El Salvador che passava dalla dogana autostradale dalla Svizzera: ha chiesto assistenza a una pattuglia.

Como – Risale a venerdì mattina la vicenda che ha visto come protagonista una 40enne di El Salvador incinta che, mentre passava dalla dogana autostradale provenendo dalla Svizzera in auto assieme a tutta la famiglia, ha chiesto assistenza ad una pattuglia della Polizia Stradale: stava chiaramente per partorire. I poliziotti, vista la situazione, hanno realizzato immediatamente che non c’era il tempo di far giungere sul posto un’ambulanza e si sono attivati per scortare l’auto fino all’ospedale Valduce, dove la donna era seguita. Nel giro di poco tempo e con l’aiuto dei dispositivi di emergenza, sono arrivati al pronto soccorso dell’ospedale Valduce, dove la donna è stata presa in carico dal personale sanitario e la pattuglia della Polizia Stradale ha ripreso il suo servizio.

Del resto la Polizia di Stato, tra i compiti istituzionali per la quale è deputata, ha come suo punto cardine lo scopo di essere con la gente e tra la gente. Infatti, il suo emblematico slogan – #Essercisempre – ne trasmette chiaramente il senso. La bella notizia è giunta qualche ora dopo, alla fine del turno di servizio, quando gli agenti, contattata la famiglia per avere notizie sullo stato di salute della signora, hanno saputo che tutto era andato per il meglio e che, dopo pochi istanti dal loro arrivo, era nato il terzo figlio della coppia. La famiglia ha voluto ringraziare gli agenti della Polizia di Stato per la tempestività e la professionalità dimostrata, anche con una lettera inviata al Comando della Stradale di Como.

Un sentito grazie per la Polizia Stradale di Como.

Siamo nel giorno 10 ottobre 2024. Al mattino presto, mia moglie A, in dolce attesa, sente e vede che si è rotto il sacco amniotico. Non c’è molto tempo da aspettare, in quanto è la terza gravidanza a buon fine. Così svegliamo e vestiamo alla velocità supersonica le nostre due bimbe K (8 anni) e K (23 mesi). Una volta sistemati in auto, per velocizzare passiamo per Lugano.

Aimè, arrivate già le prime contrazioni dopo solo 10 minuti di auto. Un pochino preoccupato per le contrazioni sempre più forti, chiamo l’ospedale Valduce chiedendo loro di prepararsi al parto, ma anche per chiedere consiglio se fermarmi all’ospedale di Lugano o meno. Così, con coraggio, decidiamo di proseguire fino a Como.

Dato che le contrazioni erano circa ogni 6/8 minuti, il mio Dio Geova mi ha fatto venire in mente di chiedere alla dogana un aiutino. Così, appena passata la dogana di Chiasso, ci incontriamo con una volante della Polizia Stradale. Una volta chiesto la scorta ai gentilissimi agenti Fabio e Andrea, iniziamo la corsa per la nuova vita. Passando per la trafficata città di Como, riusciamo ad arrivare in tempo per il parto del piccolo D all’ospedale Valduce.

Crediamo che non ce l’avremmo fatta senza gli agenti Fabio e Andrea, in quanto quel giorno pioveva a dirotto e la città era proprio intasata. QUINDI, UN SENTITO GRAZIE AGLI AGENTI FABIO E ANDREA DA PARTE MIA E DI MIA MOGLIE. Come mi ha detto mia moglie, è bello anche che gli agenti si siano fatti sentire la sera dello stesso giorno per sapere com’era andata. MOLTO GRADITO. È molto bello sapere che in giro, anche nelle forze dell’ordine, si possono incontrare persone squisite e ben disposte ad aiutare il prossimo. Grazie mille.

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