Il legale della giovane accusata di infanticidio: “In discussione gli arresti domiciliari, ma non c’è pericolo di reiterazione del reato”.
Parma – Questa mattina si è svolta presso il Tribunale del Riesame di Bologna l’udienza riguardante l’appello della Procura di Parma, che ha richiesto la custodia in carcere per Chiara Petrolini, ma lei in aula non si è presentata. La giovane, attualmente agli arresti domiciliari, è accusata di omicidio e soppressione di cadavere, dopo il ritrovamento dei corpi di due neonati nel cortile della sua abitazione a Vignale di Traversetolo (Parma). Le indagini hanno rivelato che la 21enne aveva partorito in segreto, il primo bambino a maggio 2023 e il secondo ad agosto dell’anno successivo, senza che nessuno, nemmeno la sua famiglia o l’ex fidanzato, ne fosse a conoscenza.
Nell’udienza, svoltasi a porte chiuse, Chiara dunque non c’era: si è avvalsa della facoltà di non rispondere negli ultimi due interrogatori. Presenti in aula il suo avvocato, Nicola Tria, e la pm Francesca Arienti per la Procura di Parma, davanti al collegio giudicante composto da Mazzino Barbensi, Manuela Melloni e Renato Poschi. I giudici hanno deciso di riservarsi la decisione, che sarà resa nota nei prossimi giorni.
L’avvocato Tria ha dichiarato ai giornalisti che il fulcro della discussione era la valutazione sull’adeguatezza degli arresti domiciliari, sostenendo che per certi reati vi è una presunzione di idoneità del carcere, ma che, nel caso specifico, gli arresti domiciliari siano la misura più appropriata. Tria ha sottolineato che, trattandosi di reati legati alla maternità e al rapporto madre-figlio, non si può parlare di un rischio generico di reiterazione.
Il legale ha inoltre affermato che “non ci sono elementi che facciano pensare a una pericolosità diversa o a comportamenti violenti” da parte della ragazza. Ipotizzare altro, sostiene Tria, significherebbe andare oltre quanto dimostrato dai fatti presenti negli atti.