La difesa di Alessia Pifferi: “Serve una nuova perizia psichiatrica”

La richiesta presentata alla Corte d’Assise d’appello di Milano. La 39enne è stata condannata all’ergastolo per aver lasciato sola in casa la figlia di un anno e mezzo, poi morta di fame e sete nella sua culla.

Milano – La difesa di Alessia Pifferi ha presentato un’istanza per una nuova perizia psichiatrica, chiedendo di fatto l’annullamento della condanna all’ergastolo emessa il 13 maggio scorso. Pifferi è stata ritenuta colpevole della figlia Diana, una bambina di un anno e mezzo lasciata sola in casa per sei giorni, morta di fame e sete nella sua culla. La 39enne si era allontanata per trascorrere del tempo con il compagno, sostenendo di non voler fare del male alla bambina e affermando di averle lasciato tutto il necessario.

La difesa, rappresentata dall’avvocata Alessia Pontenani, si è concentrata sullo stato mentale dell’imputata, sottolineando che Pifferi soffrirebbe di un grave ritardo cognitivo, aspetto che secondo la legale non è stato adeguatamente approfondito durante il primo grado di giudizio. La richiesta di una nuova perizia è stata quindi presentata alla Corte d’Assise d’appello di Milano.

Durante il processo, Pifferi è stata condannata alla pena massima dopo una breve camera di consiglio, escludendo però la premeditazione. Sono state anche stabilite provvisionali di risarcimento di 20mila euro alla madre e 50mila euro alla sorella di Pifferi, che si erano costituite parte civile. Il pubblico ministero Francesco De Tommasi aveva richiesto l’ergastolo, descrivendo Pifferi come “bugiarda e attrice” e chiedendo di non concedere attenuanti, in quanto la donna avrebbe tradito sua figlia non solo lasciandola sola, ma anche negando le proprie responsabilità nel processo.

La difesa, invece, aveva chiesto l’assoluzione o, in alternativa, una condanna per abbandono di minore, sostenendo che Pifferi non avesse intenzione di uccidere la figlia, sottolineando che se avesse voluto farlo, avrebbe potuto nascondere il corpo, ma fu proprio lei a chiedere aiuto.

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