Treviso, Gdf smaschera truffa sulla cittadinanza a 157 brasiliani: 10 indagati

Tra titolari di agenzie d’affari e esponenti della polizia locale di Crocetta del Montello: accusati di falsità ideologica e materiale.

Treviso – Un sistema collaudato e fraudolento ideato da sei brasiliani, operanti da diversi anni in Italia e titolari di altrettante agenzie di disbrigo pratiche, per assegnare illecitamente la cittadinanza ai connazionali. A smascherarli, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria che hanno scoperto la truffa ai danni della Pubblica Amministrazione messa in atto da 7 soggetti (di cui 6 titolari di agenzie d’affari con sede nella provincia di Treviso) che, in concorso con 3 appartenenti alla Polizia Locale del Comune di Crocetta del Montello, mediante numerosissime condotte di falsità ideologica e materiale, hanno fatto conseguire illecitamente la cittadinanza italiana “jure sanguinis” a 157 soggetti di nazionalità brasiliana.

Come funzionava il sistema di frode. Gli indagati si adoperavano per predisporre false dichiarazioni di ospitalità; assistere sul piano logistico e burocratico i connazionali interessati al riconoscimento della cittadinanza; istruire i sudamericani sulle informazioni da rilasciare ai pubblici ufficiali incaricati delle verifiche sulle singole pratiche; seguire attivamente l’iter dei procedimenti amministrativi, richiedendo frequentemente elementi di aggiornamento ai dipendenti comunali. Per i “servizi” resi dalle agenzie gestite dai brasiliani, ogni connazionale che otteneva la cittadinanza italiana corrispondeva una somma pari a circa 3 mila euro.

E’ emerso che, dal 2018 al 2022, i titolari delle agenzie hanno gestito l’arrivo e la permanenza sul suolo italiano dei connazionali trovandogli una sistemazione temporanea in 18 appartamenti di cui avevano la disponibilità. Grazie a questo espediente e agli altri suggerimenti loro forniti dai titolari delle agenzie, i 157 extracomunitari erano in grado di far risultare come “residenze/dimore abituali” gli appartamenti, tutti ubicati nel Comune di Crocetta del Montello, dove gli stessi soggiornavano solo pochi giorni, ottenendo quindi in tempi brevi sia la cittadinanza italiana, sia gli ulteriori documenti (in particolare, il passaporto, che consente l’accesso a un numero più ampio di Paesi rispetto a quello brasiliano).

Proprio il possesso dei documenti necessari alla circolazione nell’U.E. e negli altri Stati era uno degli obiettivi dei cittadini brasiliani che, per la maggior parte, subito dopo l’iscrizione nelle liste dei residenti del Comune di Crocetta, variavano la propria posizione dichiarandosi “residenti AIRE” e trasferendosi quindi – il più delle volte per motivi di lavoro – in altri Paesi dell’UE. Peraltro, il cambio di residenza eseguito dai cittadini brasiliani – ormai divenuti anche italiani – era necessario per consentire ad altri sudamericani di occupare le case messe a disposizione dalle agenzie e in questo modo perpetuare ciclicamente le condotte illecite.

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