Truffe on line, violata anche la Posta certificata: occhio alle richieste di dati sensibili

I cyberpirati sfruttano l’apparente ufficialità della PEC per annunciare scadenze e mancati pagamenti e spillare soldi alle vittime.

Roma – Negli ultimi giorni si sta diffondendo un nuovo tipo di truffa online che sfrutta l’apparente ufficialità della posta elettronica certificata (Pec) per ingannare gli utenti. I truffatori utilizzano Pec per inviare comunicazioni false riguardanti mancati pagamenti, scadenze di servizi o la sottoscrizione di contratti, inducendo le vittime a credere che si tratti di richieste legittime. Essendo la Pec una forma di comunicazione con valore legale, simile alle raccomandate cartacee, molti destinatari cadono nel tranello e procedono con pagamenti su conti bancari indicati dai truffatori.

Il metodo sfrutta la pressione psicologica della fretta per evitare presunte sanzioni o multe più pesanti, inducendo molte persone a versare denaro senza verificare adeguatamente l’attendibilità della richiesta.

Per proteggersi da questo tipo di truffe, è fondamentale prestare attenzione alle comunicazioni inattese, alle richieste sospette di password, dati sensibili o codici di carte di credito. Un buon metodo per verificare la veridicità del mittente è analizzare l’intestazione della mail. Inoltre, è sempre consigliabile contattare direttamente l’azienda o l’ente che ha inviato la richiesta per verificarne la legittimità.

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