Via libera del Consiglio di Stato al liceo del Made in Italy, la rivoluzione del governo

Approvato con decreto alla Camera e al Senato è una delle novità più corpose per rinnovare l’istruzione e puntare alle eccellenze italiane.

Roma – Via libera del Consiglio di Stato sul regolamento relativo al Liceo del Made in Italy. Dopo aver acquisito il parere positivo della Conferenza Unificata Stato-Regioni, la Sezione Consultiva per gli Atti Normativi ha confermato che non sussistono ostacoli alla prosecuzione del procedimento. Lo riferisce in una nota il ministero dell’Istruzione e del Merito.

Ma in cosa consiste? Lo spiega il ministero dell’Istruzione sul sito ufficiale: il liceo del Made in Italy “offre un percorso formativo completo integrando scienze economiche e giuridiche con le scienze matematiche, fisiche e naturali. Attraverso questo nuovo percorso liceale, attivo dall’anno scolastico 2024/2025, gli studenti possono esplorare gli scenari storici, geografici e culturali per comprendere le peculiarità del tessuto produttivo italiano e l’evoluzione sociale e industriale del Paese. Il percorso formativo permette di acquisire competenze specifiche per la gestione d’impresa, sulle strategie di mercato e sui processi produttivi e organizzativi, preparando gli studenti alle sfide imprenditoriali. Combinando teoria e pratica, offre un approccio educativo multidisciplinare con sbocchi professionali in tutti i settori di eccellenza del Made in Italy.

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara

Questo percorso formativo è adatto a conoscere l’origine e le caratteristiche delle eccellenze italiane, la creatività e l’imprenditorialità che caratterizzano la produzione made in Italy. A chi vuole scoprire le caratteristiche di qualità e di eccellenza che rendono celebre in tutto il mondo il brand Italia. E ancora, a chi vuole possedere una cultura completa, che abbracci tanto le discipline umanistiche quanto le materie STEM, con una particolare attenzione al mondo dell’impresa.

Il decreto Legge Made in Italy è stato approvato alla Camera dei deputati lo scorso 7 dicembre e al Senato il 20 dello stesso mese. Il liceo dedicato alle produzioni Made in Italy è una delle novità più corpose e sorprendenti per rinnovare l’istruzione. Equiparabile a tutti gli altri licei esistenti (classico, scientifico, artistico, linguistico, etc), questo indirizzo potrà fare il suo debutto. Inizialmente, il destino del nuovo indirizzo scolastico sembrava legato a doppio filo con quello del già esistente LES (il Liceo Economico e Sociale), il quale non dovrebbe essere abolito ma avrà la possibilità di coesistere col nuovo istituto. Tale scelta rimuove l’obbligo del LES di confluire nel nuovo liceo, permettendo la convivenza dei due indirizzi, a patto che la quantità totale delle classi non aumenti. Questa decisione risponde alle preoccupazioni esternate dalla rete LES circa le sfide nella preparazione del nuovo percorso e nell’orientamento dei ragazzi e delle famiglie.

In base a quanto affermato da Paola Frassinetti, sottosegretaria di Stato per l’Istruzione e il Merito, l’obiettivo del nuovo liceo sarà quello di preparare e formare la classe dirigente del futuro, rendendola capace di tutelare e promuovere le eccellenze italiane appartenenti ad ogni settore produttivo. Lo scopo del governo era riempire un vuoto e uniformarsi ai programmi didattici di alcuni Paesi esteri, che nel corso del tempo si sono dimostrati particolarmente attenti alla promozione dei propri marchi e delle proprie tradizioni. Del resto, appare chiaro come saper valorizzare, promuovere e tutelare le eccellenze italiane nel mondo sia un obiettivo sempre più cruciale, soprattutto pensando all’importanza che il brand Italia riveste agli occhi degli acquirenti internazionali.

Proprio per questo motivo, durante il triennio, il liceo del Made in Italy affronterà tematiche quali mercati internazionali e prodotti italiani, modelli di business vincenti nei settori dell’alimentare, dell’arte e della modaeconomia e gestione delle imprese. Per ridurre la distanza esistente tra il mondo della scuola e quello del lavoro, non mancheranno tirocini in azienda o presso gli enti territoriali che vorranno collaborare con le scuole. Come accennato, la bozza di legge prevede ben 165 ore di insegnamento da dedicare a due lingue straniere (99 ore verranno destinate all’inglese e 66 a una seconda lingua a scelta tra francese, spagnolo, portoghese, etc). Un approccio che ha come preciso obiettivo favorire lo sviluppo dei programmi di internazionalizzazione, valore aggiunto non da poco per chiunque desideri fare carriera nel settore della promozione dei marchi italiani all’estero.

Gli iscritti che porteranno a termine il proprio percorso di studi acquisiranno competenze comunicative equiparabili al livello B1 del Common European Framework of Reference for Languages per la seconda lingua scelta e al livello B2 per la prima lingua. Il livello B2 indica persone linguisticamente autonome, in grado di comprendere le idee principali di testi complessi e lavorare in ambienti in cui si utilizza quella determinata lingua. Inoltre, tutti gli studenti e le studentesse che completeranno il quinquennio previsto dal liceo del Made in Italy avranno l’opportunità di maturare competenze in materie quali gestione delle impresetecniche e strategie sui mercati internazionali e sviluppo e supporto dei processi organizzativi e produttivi delle aziende.

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