L’ex presidente della Camera è accusata di compravendita “simulata”. Lei replica “solo la fine del primo tempo, farò ricorso”.
Milano – Condannata a 4 anni di carcere: si è chiuso così il processo che vedeva l’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, imputata per evasione fiscale e autoriciclaggio. Il Tribunale ha accolto la richiesta di condanna formulata dal pm Giovanni Tarzia durante la sua requisitoria. Immediata la replica: “Questo è solo la fine del primo tempo. Non aspettavo nulla di diverso. Sono curiosa – ha commentato Pivetti – di vedere le motivazioni. Ricorreremo in appello e sono serena perché sono perfettamente innocente. Le tasse lo ho sempre pagate. Ma qui l’oggetto del contendere è far passare la Pivetti come un evasore fiscale che non è”.
I giudici della quarta sezione penale hanno anche condannato a 2 anni di carcere (contro i 3 anni chiesti dal pm) il pilota di rally ed ex campione di Gran Turismo Leonardo “Leo” Isolani, protagonista insieme all’ex presidente della Camera di una serie di operazioni commerciali nel 2016, del valore di circa 10 milioni di euro, servite – secondo l’accusa formulata dalla procura di Milano – a riciclare denaro illecito, frutto di una maxi evasione e illeciti fiscali. La pubblica accusa ha ipotizzato un ruolo di intermediazione di Only Italia, società riconducibile a Pivetti, in operazioni del Team Racing di Isolani che voleva nascondere al fisco alcuni beni, tra cui tre Ferrari Granturismo oggetto di compravendita, dopo aver accumulato debiti per 5 milioni di euro.
Il termine per il deposito delle motivazioni della sentenza è stato fissato in 90 giorni. Questo di Milano non è l’unico processo in corso su Irene Pivetti nella veste di imprenditrice: a giugno scorso, infatti, a Busto Arsizio il pm Ciro Caramore ha chiesto e ottenuto dalla giudice Anna Giorgetti di rinviare a giudizio Pivetti per frode in forniture pubbliche sulla compravendita dalla Cina di mascherine per 35 milioni in pandemia Covid. Anche in questo caso l’ex presidente della Camera ha dichiarato la sua innocenza: “Ho piena fiducia nella giustizia e non ho dubbi che nel corso del dibattimento emergeranno con assoluta chiarezza le prove certe ed evidenti della mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati”.
Ma la Procura la vede diversamente. A luglio del 2021 all’aeroporto di Malpensa furono sequestrate 1,3 milioni di mascherine, ancora in piena pandemia. I capi di imputazione sono in tutto 92.