Maltempo in Emilia Romagna, scuole chiuse e oltre mille sfollati

Persone evacuate nel Ravennate e nel Bolognese. Il ministro Musumeci: “La Regione ha avuto mezzo miliardo in dieci anni, ci faccia sapere quante di queste risorse sono state spese”.

Bologna – Mentre si avvicina la seconda notte di paura in Emilia Romagna, con i fiumi sempre ingrossati – preoccupa in particolare il Lamone – migliorano le condizioni del meteo anche se su tutta la Romagna e su Bologna l’allerta per domani resta rossa. Il ciclone Boris si è abbattuto sulla regione e in poche ore il livello delle piogge è stato il doppio di quanto si registra a regime in un solo mese. Nelle quattro province interessate d’allerta rossa (Bologna, Forlì-Cesena, Rimini, Ravenna) le scuole sono rimaste chiuse e le autorità hanno consigliato alla popolazione di evitare gli spostamenti.

Intanto, a partire dal primo pomeriggio, è ripresa la circolazione ferroviaria tra Faenza e Forlì, sulla linea Bologna-Rimini che era stata sospesa dalla mezzanotte. Un migliaio gli sfollati ufficiali, molti dei quali troveranno riparo anche questa notte nelle strutture allestite per l’emergenza. Oltre 800 persone sono state evacuate nel Ravennate e altre 165 nel Bolognese. A Bologna preoccupa l’innalzamento del fiume Savena, mentre a Modigliana (Forlì-Cesena), comune già colpito duramente dal maltempo l’anno scorso, il torrente Tramazzo “è esploso” come ha spiegato il sindaco Jader Dardi, e già alcune persone sono state evacuate.

Situazione drammatica anche a Castel Bolognese (Ravenna) dove durante la notte scorsa il fiume Serio è esondato e l’acqua ha raggiunto il centro della città. Una delle situazioni più critiche è a Traversara di Bagnacavallo, dopo che la zona è stata invasa dalle acque del fiume Lamone, quasi tutti gli abitanti sono stati evacuati. La frazione attualmente è completamente isolata, sono in corso le ricerche dei due dispersi: si trovavano in un’abitazione che poi è crollata. Uno di loro è stato visto trascinato via dalle acque. In zona si può soccorrere solo con gli elicotteri.

Anche i fiumi Marzeno e Lamone sono tracimati a monte di Faenza e hanno invaso le strade della cittadina. Allagato il quartiere Borgo, la zona rossa delle due precedenti alluvioni del 2023. Ancora nel Ravennate, il Senio ha rotto l’argine a Cotignola, con probabili conseguenze in particolare nella zona di Lugo. A questo proposito le autorità hanno invitato i cittadini “in via precauzionale a salire ai piani alti con acqua, cibo, medicinali, beni di prima necessità, cellulare e caricabatterie”.

Nel corso della conferenza stampa per aggiornare sulla situazione della regione il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha ricordato che per la lotta contro il dissesto idrogeologico “in questo decennio l’Emilia Romagna ha avuto assegnati dai governi di Roma 594.567.679 euro. Siamo a oltre mezzo miliardo”. A fronte di questo, ha aggiunto, “se la Regione Emilia-Romagna potesse fare lo sforzo di farci sapere quante di queste risorse siano state spese, spero tutte o quasi, e se ci facesse la cortesia di dirci quali sono i territori più vulnerabili e quelli sui quali bisogna intervenire, noi da Roma potremmo programmare ulteriori interventi in regime ordinario”.

“Non è un atto di accusa – ha precisato il ministro – ma se non attrezzi il territorio è chiaro che l’alluvione arriva“. Nessuna polemica, dunque, davanti ad una tragedia, sottolinea il ministro: “Non ho parlato di responsabilità, proprio perché non sappiamo dei 594 milioni messi a disposizione della Regione Emilia Romagna, quanti siano stati utilizzati, spesi e tradotti in opere”. Solo quando “avremo il dato preciso sull’utilizzo di queste risorse saremo nelle condizioni di esprimere una valutazione obiettiva”.

 

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