Inchiesta Liguria, Spinelli: “Provavo a frenare Toti ma ogni elezione voleva soldi”

L’imprenditore ha scelto di patteggiare come l’ex governatore e Signorini ma dice “Non volevo, ho sempre fatto tutto alla luce del sole”.

Genova –  “I miei avvocati mi hanno consigliato di patteggiare perché lo hanno fatto Toti e Signorini. Io però non volevo, assolutamente. Ma se un medico dice che devi prendere la Tachipirina alla fine la prendi. Ma non volevo, che le concessioni sono regolari l’ha dimostrato tutto il mondo. Io ho fatto sempre tutto alla luce del sole”. Lo dice l”imprenditore Aldo Spinelli, arrestato lo scorso maggio nell’inchiesta per corruzione che ha segnato un terremoto nella politica ligure, in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’.

L’imprenditore, che come l’ex governatore Giovanni Toti e l’ex presidente dell’Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini ha scelto la strada del patteggiamento afferma: “C’erano campagne politiche sue, campagne politiche del sindaco di Genova, campagne politiche a Savona, e il suo è un partitino… però all’ultima cena elettorale eravamo in 600 e io sono quello che gli ha dato meno di tutti. Gli dicevo di stare calmo – continua Spinelli – proprio perché per lui in ogni momento arrivava una elezione. Ma non c’era niente di particolare, ci conoscevamo e basta, in nove anni siamo diventati amici. Pensi che dovevo essere io il candidato del centrodestra nove anni fa, ho detto no, poi è venuto fuori Toti. E allora io ho dato i soldi sia a lui che alla Paita. Tutto registrato”.

Spinelli, gestore di un’azienda di servizi portuali, ha concordato una pena di tre anni e due mesi di carcere e la confisca di 400mila euro, oltre all’interdizione dai pubblici uffici e al divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata della pena. Ora si aspetta la decisione del giudice per l’udienza preliminare sull’accoglimento o meno dell’accordo. Parlando di Signorini sottolinea: “un amico, non fece nulla per me. Doveva essere un’amicizia più ‘normale’, ma lui non ha fatto assolutamente niente per aiutarmi. Anzi, la questione della concessione del terminal Rinfuse l’ha risolta una telefonata di Gianluigi Aponte”, conclude Spinelli.

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