Il Csm sospende la consigliera Natoli: “Non accetto processi sommari”

Con 22 voti a favore il plenum ha votato per la sospensione della laica eletta in quota FdI, dopo il colloquio con la giudice catanese.

Roma – Con 22 voti a favore il plenum del Csm ha votato per la sospensione della consigliera laica, eletta in quota FdI, Rosanna Natoli, dopo la vicenda del colloquio privato avuto nei mesi scorsi, mentre era ancora membro della sezione disciplinare, con la giudice catanese Maria Fascetto Sivillo, sottoposta a un procedimento disciplinare. I voti contrari sono stati 6, due le schede bianche. Ma Natoli si difende e passa al contrattacco.

“Non mi dimetto, non accetto processi sommari” – ha detto – Nessun atto di indagine è stato compiuto dalla Procura di Roma e non può una perizia di parte, per di più non giurata, e depositata da una parte che ha numerosi procedimenti penali e disciplinari” avere valore di prova in quanto “è un atto che non ha alcun valore probatorio”. “La mia sospensione avalla un pericoloso precedente: basta che una procura formuli una iscrizione e si chiede la sospensione di un consigliere del Csm”, ha aggiunto Natoli.

Il plenum del Csm

E ancora, Natoli “stigmatizza fortemente” il comportamento della “Procura di Roma che non è competente perché l’incontro tra me e Sivillo Fascetto è avvenuto a Paternò” in Sicilia, ha sostenuto ancora prima del voto, contestando l’inchiesta aperta nei suoi confronti dai magistrati capitolini, affermando che “non sono stati rispettati i termini” e che “l’istruzione probatoria è mancante”, e auspicando l’intervento del Guardasigilli e quello del Pg di Cassazione Salvato. La Procura di Roma, secondo Natoli, “ha minato l’autonomia e l’indipendenza del Csm” perché “le indagini non sono completate”

Al centro del procedimento il suo colloquio privato con Maria Fascetto Sivillo, su cui pende un procedimento disciplinare per la condanna a tre anni e sei mesi inflitta dal tribunale di Messina per aver preteso la cancellazione di una cartella esattoriale da parte dell’agenzia delle riscossioni siciliana. Secondo la Procura capitolina, la consigliera Natoli, in qualità di componente della sezione disciplinare del Csm e giudice relatore del procedimento in corso nei confronti della magistrata le avrebbe rivelato notizie d’ufficio che sarebbero dovute rimanere segrete e “segnatamente quelle sullo svolgimento della Camera di consiglio dopo la sua audizione”.

La sede de Consiglio Superiore della Magistratura

Inoltre la consigliera, contestano gli inquirenti, “partecipava allo svolgimento del procedimento disciplinare e alla decisione, intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio alla Fascetto Sivillo” alla quale avrebbe “rivelato, nel corso di un colloquio del 3 novembre del 2023, l’orientamento espresso dai componenti della Commissione” e avrebbe “compiuto atti diretti e in modo non equivoco a procurarle un ingiusto vantaggio patrimoniale nell’udienza del luglio 2024 non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla sua volontà”. E quest’ultimo riferimento è alla sospensione dell’udienza dopo la produzione in udienza, da parte della magistrata e del suo legale l’avvocato Carlo Taormina, della trascrizione del colloquio che aveva avuto con la consigliera Natoli, nello studio legale dell’avvocata a Paternò, nel Catanese.

Colloquio privato che era stato però registrato e conservato in una chiavetta alla Commissione disciplinare, assieme alla sua trascrizione. Tutto il materiale consegnato è stato ‘congelato’ dal Csm che lo ha consegnato alla Procura di Roma. In seguito alla rivelazione del colloquio la consigliera Natoli si è dimessa dalla commissione disciplinare, ma non dall’incarico, come chiesto dai partiti dell’opposizione. Adesso la notizia che è indagata dalla Procura della Capitale.

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