La difesa: nessun euro pubblico speso per Boccia e nessun accesso ai documenti. Ma l’opposizione attacca e chiede chiarimenti.
Roma – Quando il Parlamento è ancora chiuso, esplode a fine agosto nella cronaca politica una vicenda che getta nella bufera il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il governo. È il caso di Maria Rosaria Boccia, influencer e stilista di 41 anni, originaria di Pompei, che sale alla ribalta grazie un book fotografico con il ministro Sangiuliano, postato su Instagram, e a qualche sua dichiarazione. Un caso rivelato in prima battuta dal sito Dagospia. Da quel momento scoppia il caso. Da un lato ci sono le interrogazioni parlamentari e dall’altro i timori sulle possibili ripercussioni sull’organizzazione del G7 della Cultura che si svolgerà dal 19 al 21 settembre, tra Napoli e Pompei.
Si infittisce il mistero sul caso della “consulente” mancata del ministro della Cultura Maria Rosaria Boccia, ma Giorgia Meloni difende Sangiuliano e assicura che la vicenda non comporterà alcuna conseguenza sulla sicurezza dell’evento. Il titolare del dicastero, dice la premier, “mi garantisce che questa persona non ha avuto accesso a nessun documento riservato, particolarmente per quello che riguarda il G7 e soprattutto mi garantisce che neanche un euro degli italiani e dei soldi pubblici è stato speso per questa persona”. Meloni replica alle accuse: “queste sono le cose che a me interessano per i profili di governo, poi il gossip lo lascio ad altri perché non ritengo di doverlo commentare io”.
Meloni ha giusto il tempo di chiudere il suo intervento che Maria Rosaria Boccia parte al contrattacco: sui suoi social pubblica le foto di due documenti – sbianchettati ma in cui è leggibile l’intestazione – che riguardano proprio il G7 della Cultura in programma dal 19 al 21 settembre a Napoli. Nei post viene riportato anche il virgolettato della premier sulle garanzie date da Sangiuliano e si sottolinea: “Questa persona ha un nome, un cognome e un titolo”. Perdura invece il silenzio al Collegio Romano, dove è stato avvistato il ministro anche per mettere a punto il programma per il G7 che dovrebbe essere reso noto nei prossimi giorni. Il fatto è che le nuove evidenze emerse dall’affaire Boccia segnalavano proprio l’indiscreta presenza dell’imprenditrice in occasione dei sopralluoghi effettuati dallo staff del ministro a Pompei dove sarebbero stati in programma per i rappresentanti dei governi stranieri una visita al Parco archeologico, un concerto della direttrice d’orchestra e consigliera del ministro, Beatrice Venezi, e una cena nella Palestra Grande.
E per la cui organizzazione sarebbe partita una mail, pubblicata da Dagospia, del direttore del Parco di Pompei, l’archeologo tedesco Gabriel Zuchtriegel, che aveva in copia non solo i funzionari del ministero, come il capo della segreteria tecnica, il consigliere diplomatico, ma anche lei, Maria Rosaria Boccia. Che sarebbe stata quindi informata, al pari degli addetti autorizzati, del possibile percorso che effettueranno i ministri. “Il G7 cultura è ancora sicuro?”, attacca dall’opposizione il Pd. Boccia continua a pubblicare post ed immagini sui social: dopo aver puntato l’indice sullo staff di comunicazione del ministero, ora allunga sospetti sulle possibili “talpe” che avrebbero diffuso la mail incriminata. Soprattutto la donna replica direttamente alla premier sul fatto che sarebbe stata rassicurata sull’assenza di Boccia a riunioni delicate sul G7 della Cultura, con la pubblicazione di due documenti relativi all’evento.
Si tratterebbe di due pagine, di cui si legge solo l’intestazione, relative alla parte “Culture: global public good, global responsability” e alle “sessioni di lavoro (4 sessioni da un’ora ciascuna”). E poi “bacchetta” la presidente del Consiglio che aveva fatto solo un riferimento generico nei suoi confronti: “questa persona ha un nome un cognome e un titolo” scrive Boccia. Scende invece in campo a difesa della donna e del ministro il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio: “Maria Rosaria Boccia non ha partecipato ad alcuna riunione operativa o sulla sicurezza del G7” assicura. Intanto si aspetta che la prossima settimana si riaprano i lavori parlamentari: ad attendere il ministro ci sono le interrogazioni delle opposizioni sul caso che dovranno essere calendarizzate.
Nei partiti della maggioranza sono in molti quelli che si rammaricano per l’evoluzione della vicenda, che circolava sin da luglio. Maria Rosaria Boccia, infatti, avrebbe tentato di farsi coinvolgere nell’organizzazione di eventi legati ad altri esponenti politici. Così, raccontano diversi deputati, “Sangiuliano era stato avvisato dei rischi di una collaborazione con questa signora”. Con timore, per esempio, viene vista un’eventuale comparizione del ministro in Parlamento. La paura è che la versione spiegata a deputati e senatori possa essere messa in discussione da nuove rivelazioni dai social di Boccia.