Forza Italia tira dritto, proposta sullo ius scholae entro settembre

Sarà condivisa con gli alleati. Pd e Az?”No ad altre iniziative”. Richiesta della cittadinanza italiana dopo un percorso di 10 anni di studio.

Roma – Il leader di FI Antonio Tajani ha trasmesso l’input ai capigruppo di Camera e Senato di iniziare a
lavorare su una proposta organica sullo ius scholae che dovrebbe essere completata entro fine mese. Lo annunciano, interpellate dall’Ansa autorevoli fonti di FI. La proposta sarà poi presentata agli alleati per un confronto interno alla coalizione. Interpellate sulle dichiarazioni di alcuni esponenti di FdI e Lega secondo cui lo ius scholae è stato “un tema estivo”, le stesse fonti rispondono: “Non lo è, è un tema che vogliamo affrontare”. L’emendamento di Azione e alla mozione del Pd? “Non ci interessano altre iniziative”, la replica.

La proposta degli azzurri, nelle sue premesse, punterebbe a rendere possibile la richiesta della cittadinanza italiana dopo un percorso di 10 anni di studio con profitto che attesti, tra le altre cose, la conoscenza della
lingua e della storia italiana.
Questo criterio si sostituirebbe a quello dei 18 anni di età, per “abolire automatismi nella concessione della cittadinanza”. Ed è proprio con questa argomentazione che il partito di Tajani intenderebbe convincere gli alleati.

Antonio Tajani

Gli ultimi sondaggi dell’istituto di ricerca Quorum / YouTrend per Sky TG24 ha puntato sull’argomento. Gli intervistati sono stati interpellati anche sullo Ius Scholae. Alla domanda su cose si pensa della cittadinanza italiana data dopo 5 anni di scuola, il 55% si è detto favorevole, il 40% contrario e il 5% ha risposto “Non so”. Nel dibattito di questo fine agosto è entrata anche la Conferenza episcopale italiana, da giorni al centro delle critiche arrivate dai leghisti – dopo le dichiarazioni sull’autonomia e per la missione di salvataggio dei migranti nel Mar Mediteranneo. In un’intervista ad Avvenire il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi ha definito lo ius scholae “uno strumento importante di inclusione delle persone”.

Per Zuppi, infatti, “la questione mette in gioco un diritto fondamentale della persona, per questo deve suscitare delle idee, e non delle ideologie, per trovare le risposte adeguate. È la stessa cosa potere essere uguale ai miei compagni o sentirmi addosso di essere italiano a metà? Più facilmente sceglierò i doveri se ho chiari i diritti”, ha concluso.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa