Vannacci rischia di perdere i gradi da generale. Il legale: “Impugneremo sanzione”

L’avvocato dell’eurodeputato replica alla stampa: “Stupisce che escano notizie riservate sul secondo procedimento disciplinare”.

Roma – Il generale e eurodeputato della Lega a Bruxelles Roberto Vannacci, sottoposto a procedimento disciplinare, rischierebbe un drastico declassamento, perdendo i gradi da generale per tornare a essere un soldato semplice. Una indiscrezione trapelata in un articolo di Repubblica e poi a cascata riportata da altri organi di stampa, secondo i quali ci sarebbe un nuovo fascicolo disciplinare per Vannacci, già al centro delle polemiche per le dichiarazioni contenute nel suo libro “Il mondo al contrario”. Il nuovo procedimento sarebbe invece legato al nuovo libro “Il coraggio vince”, uscito in libreria a marzo scorso. Ma la difesa del generale e europarlamentare replica subito alle indiscrezioni riportate oggi.

“In riferimento alla notizia apparsa oggi sulla stampa, – afferma l’avvocato Giorgio Carta – si precisa che il generale Roberto Vannacci affronta il nuovo procedimento disciplinare in questione con l’assoluta serenità e la consapevolezza di chi ha sempre agito nel rispetto delle regole e procedure previste dall’ordinamento militare. Confida pertanto che la correttezza e l’integrità che da sempre contraddistinguono il suo operato
saranno nuovamente riconosciute dalle autorità competenti”. E aggiunge che allo stato attuale, i dati disponibili sul procedimento sono limitati, in quanto non è stato ancora fatto accesso alla relativa
documentazione”.

Il nuovo libro al centro del procedimento

Tuttavia, prosegue il legale, “è possibile affermare con convinzione, ancor più rispetto al precedente procedimento disciplinare, che il generale Vannacci non ha trattato nemmeno nel secondo libro argomenti riservati di servizio e non è quindi incorso in alcuna violazione dell’articolo 1472 del Codice dell’Ordinamento Militare, il quale stabilisce i limiti entro cui un militare può esprimersi pubblicamente”. Poi lancia la stoccata: “Piuttosto, sorprende che la stampa sia a conoscenza di un procedimento disciplinare in corso, di natura
spiccatamente interna, trattandosi questa certamente di notizia riservata, mai divulgata dall’interessato e a conoscenza dei soli funzionari pubblici direttamente interessati per ragioni di ufficio”.

Carta auspica pertanto che venga “mantenuto il necessario riserbo su questioni così delicate, nel rispetto della trasparenza e della correttezza che devono contraddistinguere la materia disciplinare”. E precisa, infine, che, così come per il primo procedimento, ogni eventuale sanzione sarà impugnata nelle opportune sedi giurisdizionali nazionali ed europee, essendo nuovamente in discussione la libertà di manifestazione
del pensiero”.
 Il 25 settembre è prevista l’udienza davanti al Tribunale Amministrativo Regionale di Roma contro la sospensione per 11 mesi decisa dai vertici delle forze armate. Nel secondo libro Vannacci parla di episodi che riguardano missioni, rapporti con altri contingenti, relazioni con diplomatici. Ma le regole interne delle forze armate prevedono che ciò che si fa in servizio non può essere raccontato a chiunque. A meno che non si richiedano autorizzazioni specifiche ai superiori.

Vannacci eurodeputato della Lega

Proprio ieri Vannacci aveva avuto un botta e risposta con la stampa. “Ora il mio servizio alla Patria continua con una veste diversa”. L’eurodeputato della Lega e generale in una lettera al Corriere della Sera aveva replicato al giornalista Carlo Verdelli rispondendogli per le rime: “In merito al suo suggerimento di dimettermi dall’Esercito, – ha affermato – preciso che nessuna legge o normativa mi impone di farlo. Non mi risulta, peraltro che, in passato, siano state richieste le dimissioni di altri militari o magistrati che hanno espresso pubblicamente le loro idee o che hanno partecipato attivamente alla vita politica del Paese”. E aggiunge che “non è improbabile che un giorno io possa tornare al servizio militare attivo”.

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