Migranti, 5 diversi sbarchi a Lampedusa in poche ore. Etiope partorisce in mare

Mamma e bambino stanno bene. Da Trapani nuova missione della Mare Jonio, affiancata da una barca della Fondazione Migrantes a cui è giunto un messaggio di papa Francesco.

Lampedusa – Dopo più giorni di stop ai viaggi della speranza a causa delle cattive condizioni del mare, sull’isola ci sono stati cinque diversi sbarchi di migranti in poche ore.

La motovedetta Cp271 ha tratto in salvo 125 migranti, tra cui quattro donne e cinque minori, di varie nazionalità, provenienti da Sabratah, in Libia. l componenti del gruppo hanno riferito di aver pagato da 5.500 a 7mila euro per imbarcarsi. Nel frattempo, la Guardia di Finanza ha intercettato un gommone con 36 migranti, anche loro partiti dalla Libia. Una giovane etiope ha partorito durante la traversata, e sia lei che la neonata sono state trasferite al poliambulatorio di Lampedusa, dove sono in buone condizioni. Gli arrivi proseguono dopo un periodo di stop a causa delle cattive condizioni del mare.

Altri 74 migranti sono sbarcati fra Lampedusa e Lampione. La prima imbarcazione, di 10 metri, salpata da Zuwara in Libia, è stata agganciata, poco prima dell’alba, dalla motovedetta V1302 della Guardia di finanza al largo della maggiore delle isole Pelagie. A bordo 47, fra cui 2 donne, bengalesi, egiziani, pakistani e siriani che hanno riferito d’aver pagato 5 mila euro per la traversata. Sull’isolotto di Lampione, dagli stessi militari delle Fiamme gialle, sono stati invece rintracciati 27 tunisini, fra cui 3 minori. Il gruppetto è giunto con un gommone di 6 metri.

Ieri sera è partita da Trapani la nave Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans ha iniziato una nuova missione di monitoraggio e soccorso nel Mediterraneo, con l’appoggio di una barca a vela organizzata dalla Fondazione Migrantes della Chiesa cattolica italiana. Papa Francesco ha inviato un messaggio di sostegno all’equipaggio. La missione ha l’obiettivo di salvare vite umane in mare e di contrastare respingimenti verso paesi come Libia e Tunisia, ritenuti non sicuri. La collaborazione tra Mediterranea e la Chiesa cattolica prosegue da anni, con l’impegno comune di soccorrere i migranti e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi umanitaria nel Mediterraneo.

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