C’è fermento attorno al decreto che incide sul sovraffollamento negli istituti penitenziari. Antigone: “Non migliorerà il sistema”.
Roma – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato il decreto Carceri, mentre è ancora in attesa di promulgazione il ddl Nordio con l’abrogazione dell’abuso d’ufficio. Intanto i Radicali, il deputato di Iv Roberto Giachetti e ‘Nessuno tocchi Caino’ hanno denunciato il ministro della Giustizia Carlo Nordio e i sottosegretari Delmastro e Ostellari per “tortura”, per il tema del sovraffollamento carcerario. Sull’emergenza carceri è alta tensione. Infatti il Guardasigilli dopo l’approvazione del decreto aveva annunciato che avrebbe chiesto un incontro al Capo dello Stato, per affrontare il tema del sovraffollamento delle carceri. Ma, a quanto si apprende, l’incontro potrebbe slittare a settembre, in modo che il Ministero possa illustrare al Colle le iniziative che intende intraprendere.
Ma Nordio oltre ad attendere l’incontro con Mattarella, è alle prese con i Radicali, il deputato di Iv Roberto Giachetti e ‘Nessuno tocchi Caino’ che lo hanno denunciato per “tortura”, perché l’emergenza del sovraffollamento carcerario è sotto gli occhi di tutti. Secondo il documento presentato ieri “non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.
L’esposto è rivolto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma perché, “a fronte della gravità della situazione nelle carceri – descritta con dovizia di particolari nelle 11 pagine del testo – e a fronte dei probabili ulteriori pericoli che incombono sulla comunità penitenziaria, verifichi la sussistenza di eventuali responsabilità penali a carico del ministro Nordio e dei sottosegretari i quali, avendo specifici obblighi di custodia dei ristretti, non vi adempiono cagionando loro un danno evidente alla salute, fisica o psichica, e alla loro stessa vita”.
Il documento fa riferimento in particolare “agli accadimenti gravi quali i suicidi e altre morti in carcere per malattia e assenza di cure. Si fa riferimento in particolare agli accadimenti gravi quali i suicidi e altre morti in carcere per malattia e assenza di cure. A questo proposito, i denuncianti richiamano le 65 persone private della libertà che si sono tolte la vita quest’anno, al 5 agosto 2024, a cui vanno aggiunti 7 agenti della polizia penitenziaria e altri 97 detenuti che sono morti per cosiddette “cause naturali”. Il documento fa riferimento inoltre alla grave mancanza di risorse interne agli istituti di pena derivante dall’ingestibile sovraffollamento che, al 29 luglio 2024, era quantificabile in 61.134 persone detenute in 47.004 posti regolarmente disponibili.
Negli ultimi sei anni, viene ricordato, i magistrati di sorveglianza hanno riconosciuto 24.301 (circa 4.700 nel solo 2023) rimedi risarcitori per condizioni di detenzione contrarie all’umanità della pena. Gli oltre 4.000 risarcimenti ogni anno certificano in modo inequivocabile una situazione di endemica e sistematica violazione della dignità umana e delle condizioni minime di vivibilità e di rispetto dei diritti individuali nei nostri istituti di pena. I Radicali hanno fatto irruzione a via Arenula, con le mani sporche di sangue e le maschere al volto con l’immagine del Guardasigilli come forma di protesta. Anche l’associazione Antigone mette sotto accusa il decreto “che fa alcune cose di buonsenso, ad esempio l’assunzione dei nuovi agenti e lo scorrimento delle graduatorie dei direttori. Ma se si vuole risolvere una situazione di sovraffollamento cronico e una situazione drammatica sotto il profilo della emergenza suicidi, non sono queste le misure necessarie”.
“Il decreto non danneggerà il sistema penitenziario, ma non lo migliorerà neanche. Sarebbero servite misure più coraggiose che però, evidentemente, non sono state prese in considerazione”, ha detto Michele Miravalle, ricercatore dell’università di Torino e coordinatore dell’osservatorio dell’associazione Antigone sulle condizioni di detenzione. Negativo il giudizio sull’istituzione di un commissario sull’edilizia carceraria: “È uno degli aspetti peggiori del decreto. Costruire nuove carceri costa, è complicato, ha degli oneri in termini di personale da assumere che sono insostenibili per il sistema giustizia. La struttura commissariale costerà 1 milione di euro e la nostra proposta è di utilizzare quelle risorse per intervenire sulle strutture fatiscenti”.