Operazione della Gdf nei confronti di un imprenditore di Reggio Calabria con radicati interessi nel centro Italia, operante nel settore.
Reggio Calabria – Confisca di beni per un valore complessivamente stimato in circa 700 mila euro ad un imprenditore reggino, con radicati interessi nel centro Italia, attivo nel settore dei giochi e delle scommesse on line. Il provvedimento è stato eseguito dai finanzieri del comando provinciale e dello S.C.I.C.O. di Roma, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta da Giovanni Bombardieri, in esecuzione ad un provvedimento. Nel mirino, l’illecita raccolta di scommesse on-line, attraverso importanti bookmakers esteri con sede in Austria e Malta, che avrebbero operato in contatto con la ‘ndrangheta.
La figura criminale dell’imprenditore era emersa nell’ambito dell’operazione “Galassia”, condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, con il supporto dello S.C.I.C.O., che ha sgominato un sofisticato ed altamente remunerativo sistema criminale.
In particolare, secondo quanto emerso dalle indagini, l’organizzazione criminale avrebbe offerto una sorta di “protezione ambientale” all’impresa di gaming, consentendo l’espansione sul territorio di punti di distribuzione e garantendo, con l’intimidazione, il recupero dei crediti di gioco. Di contro, la stessa organizzazione avrebbe ottenuto una contropartita monetaria, infiltrandosi nelle imprese, godendo di un canale privilegiato per la ripulitura del denaro sporco, lucrando sugli utili e inserendo propri esponenti nella rete commerciale territoriale. In tale contesto è emersa la figura dell’imprenditore, che figurerebbe quale capo, promotore ed organizzatore di un’associazione inserita nel descritto sistema illecito e che è imputato nell’ambito del procedimento penale che ha dato luogo all’operazione “Galassia”.
A giugno 2021 la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto il sequestro del patrimonio riconducibile all’imprenditore. Che, nonostante fosse stato destinatario di provvedimenti giudiziari disposti in ambito sia penale che di prevenzione – avesse continuato ad operare nello stesso settore dei giochi, rigenerandosi dal punto di vista imprenditoriale attraverso la costituzione di nuove entità giuridiche nella formale titolarità dei suoi prossimi congiunti. Così facendo, attraverso un complesso sistema di ramificazioni societarie, aveva continuato ad intrattenere rapporti commerciali (traendone profitti) con le società – allo stesso riconducibili – ricadute nel vincolo del precedente sequestro. Gli accertamenti, inoltre, consentivano di rilevare come l’imprenditore, senza disporre di idonee lecite risorse finanziarie, avesse effettuato rilevanti acquisizioni immobiliari.
La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale a gennaio 2023, ha disposto il sequestro dell’intero patrimonio dell’imprenditore e successivamente la confisca dell’intero compendio aziendale di 1 ditta individuale e 2 società, tutte operanti nel settore della gestione e manutenzione degli apparecchi da gioco, nonché di 15 terreni ubicati in provincia di Arezzo, per un valore complessivamente stimato in circa 700 mila euro.