La roccia si spacca e trancia la corda: è morto l’alpinista Adriano Bonmassar

Lo sportivo 58enne che procedeva in cordata con un compagno, è stato trascinato nel vuoto a un’altezza di 3.460 metri.

Trento – Un alpinista trentino è morto precipitando dal versante svizzero del Cervino. La vittima è Adriano Bonmassar, 58 anni, ex gestore della malga di Revò. A quanto si apprende a causare la tragedia sarebbe stato il crollo di parte di roccia che avrebbe tranciato la corda di sicurezza. Bonmassar, che procedeva in cordata con un compagno, è stato trascinato nel vuoto a un’altezza di 3.460 metri. Sulla dinamica dell’incidente sta indagando la polizia del Cantone Vallese.

L’alpinista, gestore della Malga di Revò e grande appassionato di montagna, ha compiuto numerose spedizioni internazionali. Compresa la tentata scalata del Shisha Pangma, la quattordicesima montagna più alta della Terra con i suoi 8.027 metri. La spedizione aveva visto Bonmassar e Sebastiani bloccati per due giorni nelle bufere del Tibet a 7 mila metri di altezza. Poco prima della partenza dei soccorritori, i due alpinisti trentini erano riusciti ad arrivare al campo base da soli, un’impresa davvero difficile.

Con il tempo di 24 ore e 5 minuti il trentino inoltre Bonmassar è riuscito a chiudere al decimo posto la Boa Vista Ultratrail, una competizione estrema, di quelle che mettono a dura prova la tenuta fisica e psichica degli atleti che l’approcciano. Una giornata intera per correre 150 chilometri attraverso deserti, sentieri in pietra e percorsi sterrati tra le dune e le spiagge di Capo Verde.

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