Il virus West Nile: dopo la morte di una 80enne 7 nuove infezioni in una settimana

Bollettino Iss: sale a 13 il bilancio complessivo dei casi quest’anno. La febbre del Nilo circola in 17 province di 6 regioni. I sintomi.

Roma – Con i sette nuovi casi di West Nile Virus nel periodo 18–24 luglio 2024, riportati nel Bollettino numero 5 della Sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, salgono a 13 i casi confermati di infezione da West Nile Virus (WNV) nell’uomo segnalati in Italia dall’inizio della sorveglianza, partita a maggio. Di questi, 7 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (4 Emilia-Romagna, 1 Friuli Venezia Giulia, 1 Puglia, 1 caso importato dagli Stati Uniti), 4 casi asintomatici identificati in donatori di sangue (4 Emilia Romagna) e 2 casi di febbre entrambi importati (1 Oman, 1 Marocco). 

Tra i casi confermati è stato notificato un decessoLa vittima è Paola Bot, una donna di 80 anni di Chions nella provincia di Pordenone. Secondo quanto ricostruito dai sanitari, l’anziana non aveva effettuato viaggi, per cui il caso è stato considerato autoctono. Appena ricoverata, erano state adottate le misure di contenimento della diffusione da parte del Dipartimento di Prevenzione dell’Asfo, ed è scattata la disinfestazione nelle vicinanze dell’abitazione della donna, che risiedeva nella frazione di Villotta. Non risultano, al momento, altre persone contagiate nella zona.

Il primo caso umano autoctono di infezione da WNV della stagione è stato segnalato dall’Emilia-Romagna il 26 giugno, nella provincia di Modena. Salgono poi a 17 le Province con dimostrata circolazione di West Nile appartenenti a 6 Regioni: Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Abruzzo e Puglia. Lo scorso anno in totale i morti legati al West Nile in Italia erano stati 27 e l’anno precedente 37. Nella maggior parte dei casi, l’infezione è asintomatica. Al massimo febbre, mal di testa, nausea e sfoghi cutanei. Solo l’1% può avere sintomi più gravi.

La malattia di West Nile (West Nile Disease) o febbre di West Nile è un’infezione causata dal virus West Nile, un virus a RNA che appartiene alla famiglia dei Flaviviridae. Il virus venne isolato per la prima volta nel 1937 nel sangue di una donna in Uganda nel distretto West Nile, da cui il nome. Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America ed è presente stabilmente anche in Italia nella zona della Pianura Padana. La via di trasmissione più comune del virus all’uomo è attraverso la puntura di una zanzara infetta (prevalentemente del genere Culex). Gli uccelli rappresentano il principale serbatoio del virus.

Come si diffonde? Le zanzare si infettano pungendo un uccello a sua volta infetto, una volta nell’organismo della zanzara il virus si moltiplica e si localizza a livello delle ghiandole salivari e viene così trasmesso a un altro uccello. Le zanzare infette possono occasionalmente trasmettere l’infezione anche a essere umani e cavalli e in alcuni casi anche altri animali come cani, gatti e conigli. La malattia West Nile tuttavia non si trasmette da persona a persona per contatto con persona infetta. Sebbene, molto più raramente, la trasmissione può però avvenire anche tramite trapianti di organo, trasfusioni di sangue e dalla madre al feto in gravidanza.

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