Botta e risposta via social tra la cognata della ragazza morta nel ’92, Piera Aiello, e il sindaco della cittadina Francesco Li Vigni.
Trapani – È polemica per la cerimonia di consegna del Premio “Picciridda” a Partanna, alla memoria di Rita Atria, la giovane morta il 26 luglio 1992 a Roma. La cognata di Atria, Piera Aiello, in un videomessaggio sui social, ha criticato il sindaco Francesco Li Vigni e la sua amministrazione che non avrebbero risposto alle email e neanche alle telefonate. La commemorazione e la premiazione sono in programma venerdì, in occasione dell’anniversario della morte della giovane testimone di giustizia. Non ricevendo risposta dal primo cittadino, Piera Aiello avrebbe scelto di trasferire la cerimonia di consegna del premio a Santa Margherita Belìce (Agrigento).
Rimangono confermate, invece, le iniziative per la commemorazione: la santa messa (ore 18,30) nella chiesa madre di Partanna presieduta da don Luigi Ciotti e, alle 19,30, al cimitero del paese la deposizione di una corona di fiori. “La signora Aiello racconta cose non vere – replica il sindaco Li Vigni – perché la prima interlocuzione l’abbiamo avuta l’11 giugno scorso. Le abbiamo ribadito che già per il 26 sera era in programma un’iniziativa al Castello Grifeo e le abbiamo offerto di organizzare la cerimonia per il premio alla villa comunale. Lei, invece, voleva imporre la propria volontà e così ha deciso di portare la cerimonia di premiazione altrove”.
Rita Atria era una giovane donna coraggiosa, che ha sfidato Cosa nostra e la sua stessa famiglia. Si è tirata fuori dall’asfissia mafiosa collaborando con la giustizia. Ha perso i suoi affetti. E’ stata costretta a vivere isolata, protetta da uno Stato che si è dimostrato incapace di tutelarla. Ma non è mai tornata indietro nella sua scelta di legalità e giustizia. Rita, “Rituzza” come veniva chiamata, è morta sola. Ha deciso di togliersi la vita pochi giorni dopo la strage di via D’Amelio a Palermo.