Chiuse le indagini della Gdf di Treviso nei confronti dei bidelli “furbetti” che con questo escamotage hanno ottenuto punti per l’assunzione.
Treviso – Sono riusciti ad assicurarsi l’assunzione in alcuni istituti scolastici trevigiani presentando documentazione in cui attestavano di aver lavorato in due istituti scolastici della provincia di Napoli: un “trucchetto” per avere più punti in graduatoria e vedersi assegnare il posto di lavoro. Sono ben 25 le persone che sono state denunciate dalle Fiamme gialle del comando provinciale per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
L’indagine, uno sviluppo dell’operazione “101 e lode” del 2021 (nel cui ambito si era già accertato che 101 persone avevano attestato falsamente di aver conseguito diplomi di qualifica professionale con votazione di 100 centesimi), ha interessato appunto i titoli di servizio che i candidati al concorso indetto dal Miur, valido ai fini dell’assunzione, a tempo determinato, di personale scolastico Ata (Amministrativo, Tecnico, Ausiliario), hanno dichiarato di aver conseguito presso due istituti scolastici paritari campani.
In precedenti indagini, coordinate dalla Procura di Nocera Inferiore, era infatti emerso che tali Istituti, gestiti da “faccendieri” orbitanti nel mondo delle scuole private, non erano altro che meri “diplomifici” e non, quindi, plessi scolastici attivi nell’erogazione di regolari attività didattiche. I riscontri, eseguiti dai finanzieri trevigiani incrociando le risultanze delle investigazioni eseguite a Nocera Inferiore con i dati dei concorrenti, hanno quindi fatto emergere le posizioni di 25 candidati, che hanno falsamente attestato di aver prestato servizio per diversi mesi/anni presso tali “diplomifici”, beneficiando di punteggi utili a scavalcare illecitamente, nella graduatoria generale, coloro che avevano dichiarato titoli realmente conseguiti. Tale espediente ha permesso loro, nel biennio 2018/2020, di assicurarsi l’assunzione – quali collaboratori scolastici – presso diverse scuole trevigiane.
Nei confronti di collaboratori, assistenti amministrativi e tecnici privi di titoli sono già stati adottati, a cura dei dirigenti degli uffici scolastici, provvedimenti di risoluzione del contratto di lavoro; ora i denunciati dovranno difendersi da contestazioni in sede penale per condotte di falsità, punite con la reclusione fino a due anni. Anche in ragione del protocollo d’intesa stipulato dal Comando Generale della Guardia di Finanza con il Ministero dell’Istruzione e del Merito per il contrasto ai “diplomifici”, l’operazione dei finanzieri trevigiani testimonia, ancora una volta, l’impegno delle Fiamme Gialle per individuare e perseguire tutti i responsabili di condotte che arrecano un danno al buon andamento, all’efficienza, all’efficacia e all’integrità della Pubblica Amministrazione e, in particolare, al mondo scolastico.