WASHINGTON: DALLE CENERI DEL GOVERNO TRUMP IL RISVEGLIO DELLA NUOVA AMERICA DI BIDEN

Gli Stati Uniti, il Paese più colpito dal Covid, deve riprendere fiato e proseguire verso il cammino della ricrescita economica e sociale. Biden promette unione, condivisione e crescita sociale. Staremo a vedere.

Washington – Joe Biden ha giurato lo scorso 20 Gennaio diventando il quarantaseiesimo presidente degli Stati Uniti. Donald Trump ha lasciato la Casa Bianca ma ci ha tenuto ad avvisare tutti: “…Ci rivedremo presto, il mio è solo un arrivederci…”.

E nel frattempo ha concesso il “perdono presidenziale” a più di settanta persone, tra cui il guru del sovranismo mondiale Steve Bannon e l’imprenditore italiano Tommaso Buti. Gli analisti politici tentano di indovinare il futuro di “The Donald” e qualcuno scommette che fonderà un nuovo partito per il quale sarebbe già pronto anche il nome: “I Patrioti“.

Probabilmente questo non avverrà perché Trump vuole tornare alla Casa Bianca e sa benissimo che durante gli ultimi cento anni hanno vinto le elezioni presidenziali solo candidati repubblicani e democratici. Non esistono quindi spazi di manovra per lui fuori dal GOP ma l’ex presidente si diverte ad alimentare un po’ di confusione e incertezza mentre si prepara a tornare in pista.

Intanto anche i suoi figli, Ivanka e Donald junior in modo particolare, si preparano ad entrare in politica candidandosi al congresso senza nascondere ambizioni ancora più grandi. Se la famiglia Trump prepara dunque la propria rivincita, il nuovo presidente Joe Biden è atteso da un compito molto più arduo: riconciliare un Paese che ha perso la sua anima, diviso come non mai e reduce da una elezione che ha regalato al candidato sconfitto più di settanta milioni di voti.

Ivanka e Donald Trump jr.

E il vecchio Joe, dopo trentasei anni passati al senato e otto come vice di Obama, è già partito “lancia in resta” promettendo nei suoi primi cento giorni di vaccinare cento milioni di americani contro il Covid. E non pago di questa iniziativa, ha imposto poi l’obbligo di indossare la mascherina a bordo di aerei e treni e all’interno delle proprietà federali per annunciare infine il ritorno degli USA nell’accordo sul clima di Parigi.

Forse solo durante gli anni Sessanta la società americana è stata attraversata da tensioni razziali come quelle di oggi dove a destra si pongono i Proud Boys, un gruppo neofascista vicino ai suprematisti bianchi e la setta complottista di QUanon, mentre a sinistra abbiamo i Black Lives Matter e i gruppi Antifa.

Kamala Harris

Un’America spaccata in diverse parti che, come ci ricorda James Elroy nel suo capolavoro “American Tabloid“, non è “mai stata innocente” e dove le disuguaglianze, la discriminazione razziale e la povertà sono problemi ancora gravi e lontani da una risoluzione definitiva. Attendiamo al varco Joe Biden e Kamala Harris, la prima vicepresidente donna e di colore della storia, e anche per loro suona ancora di buon auspicio l’iconico “Yes, we can“. 

 

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