Durante le ispezioni rilevati casi di lavoro nero, violazioni delle norme sulla sicurezza e braccianti sistemati in alloggi fatiscenti.
Roma – Contrasto al lavoro nero e al caporalato: carabinieri e ispettori del lavoro hanno effettuato un controllo straordinario nelle zone agricole dei territori dei comuni di Fiumicino (in particolare nell’area di Maccarese), Anzio (area di Lavinio), Fondi, Terracina, Pontinia, Aprilia, Viterbo, Montalto di Castro e Acquapendente.
Sono state effettuate 40 ispezioni ad aziende agricole della raccolta di ortaggi e frutta (fragole, pomodori, carote, meloni, coltivazioni in serra, prodotti animali, filiere di stoccaggio di frutta), nell’allevamento di ovini e bufale e nella vinificazione.
Di varia natura le irregolarità rilevate: quattro i provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriali per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e per avere impiegato lavoratori in nero e clandestini sul territorio nazionale, di nazionalità indiana. Numerose le violazioni sulla sicurezza del lavoro accertate, molte riconducibili a omesso utilizzo dei DPI dai lavoratori, presenza di rischi gravi derivanti dall’utilizzo di attrezzature, omessa formazione ed omessa sorveglianza medica.
In particolare, il titolare di una ditta di raccolta carote nella zona di Fregene è stato denunciato perché utilizzava un macchinario senza marchio CE. Sempre nella zona di Fregene sono stati trovati container in condizioni fatiscenti, senza la presenza di bagni, utilizzati quali alloggi per i braccianti agricoli e sono quindi in corso ulteriori accertamenti per accertare eventuali reati di sfruttamento lavorativo (art. 603 bis c.p.).
Ad Anzio è stata rinvenuta un’analoga situazione di degrado in alcuni dormitori dei lavoratori e anche in questo caso seguiranno i dovuti accertamenti. Sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di euro 75.000 e ammende per complessivi euro 52.000.