Zizzania Patriciello, da 4 legislature in Ue, il dominatore di consensi in Molise ha sbattuto la porta a Forza Italia e li porterà alla Lega.
Roma – A ogni elezione una delle classifiche più gettonate è quella dei mister, e delle miss, preferenze. Alle elezioni europee è possibile indicare fino a tre preferenze. Se non si esprime una preferenza il voto va alla
lista ma non al capolista. Non è possibile il voto disgiunto. Ecco dunque, per un confronto con le elezioni in programma l’8 e 9 giugno prossimi, i candidati più votati nelle elezioni europee del 2019, sono indicati solo i candidati che hanno raggiunto almeno 10mila preferenze in almeno una circoscrizione. Ebbene, nella circoscrizione Nord-Ovest Lega Matteo Salvini 695.074; Pd: Giuliano Pisapia 267.871; M5s: Eleonora Evi 17.002; FI: Silvio Berlusconi 187.350; Fdi: Giorgia Meloni 92.697; +Europa Benedetto Della Vedova 13.325 e Europa Verde: Pippo Civati 8.098.
Nella Circoscrizione Nord-Est, Lega: Matteo Salvini 551.881; Pd: Carlo Calenda 278.531; M5s: Marco Zullo 16.052; FI: Silvio Berlusconi 96.094; Fdi: Giorgia Meloni 75.274; +Europa: Renate Holzeisen 23.766; Europa Verde: Norbert Latschner 11.311; Svp: Herbert Dorfmann 100.062; La Sinistra: Silvia Prodi 10.236. E ancora, nella Circoscrizione centro, Lega: Matteo Salvini 516.920; Pd: Simona Bonafe’ 168.618; M5s: Fabio Massimo Castaldo 43.451; FdI: Giorgia Meloni 129.895; FI: Antonio Tajani 68.840 +Europa: Emma Bonino 47.740; La sinistra: Nicola Fratoianni 17.685.
Infine, Circoscrizione Sud, Lega: Matteo Salvini 354.775; Pd: Franco Roberti 148.967; M5s: Chiara Maria Gemma; FI: Silvio Berlusconi 187.373; FdI: Giorgia Meloni 128.414; + Europa: Michele Abbaticchio 27.484
E Circoscrizione Isole, Lega: Matteo Salvini 239.078; Pd: Pietro Bartolo 135.098; M5s: Dino Giarrusso 116.794
FI: Silvio Berlusconi 90.299; FdI: Giorgia Meloni 63.372; La sinistra: Corradino Mineo 12.707. La partita più attesa nel centrodestra oggi appare quella tra Lega e Forza Italia, distaccate dalla prima nelle preferenze che è la premier Meloni.
Il leader di Forza Italia Antonio Tajani la partita vuole giocarsela fino in fondo e metterci anche la faccia: sarà candidato capolista alle Europee in tutte le circoscrizioni, esclusa quella delle isole. Con un’attenzione particolare al Sud che storicamente rappresenta per il partito voluto e fondato da Silvio Berlusconi un granaio elettorale fidelizzato, sebbene oggi assai conteso anche da Fdi e M5s. Dunque il Mezzogiorno, dove Tajani farà tandem con il coordinatore regionale del partito in Campania Fulvio Martusciello, che è capodelegazione uscente e uomo forte del Ppe, che si accomoderà nella casella numero 2.
“Restiamo fortemente ancorati alla tradizione popolare”, dice. Proprio Martusciello, insieme allo stesso Tajani e al fido Francesco Silvestro, presidente della commissione bicamerale per le questioni regionali, è stato l’animatore di una cena offerta – dopo il dinner ufficiale del G7 – alla delegazione italiana impegnata nei lavori del summit nel noto ristorante Aurora sull’isola azzurra. Menu della tradizione e bollicine ma, a margine dell’incontro a tavola, il piatto forte è stato costituito dagli ultimi dettagli in attesa dell’evento tutto politico in programma domani al Parco dei Principi. Ma c’è un nome che racconta la sfida elettorale tra Fi e Carroccio.
Perso mister preferenze Aldo Patriciello, europarlamentare di lungo corso ora approdato proprio alla corte di Salvini, Forza Italia punta comunque a fare un buon risultato nel Sud dove – stando alle proiezioni – dovrebbe ottenere due seggi sicuri ma dove potrebbe scattare anche il terzo. Ecco perché il traino di Tajani viene considerato essenziale sia per drenare ulteriori consensi alla lista, sia per rafforzare la corsa dello stesso Martusciello (considerato comunque un top runner) sia infine perché, sulla scia delle tre preferenze (di cui almeno una di genere) un seggio dovrebbe aggiudicarselo una delle candidate azzurre.
Il nome di Aldo Patriciello è pressoché sconosciuto anche dai più accaniti fan dei talk politici di prima serata, raramente compare sui giornali, pochissimi i lanci di agenzia in cui si imbattono anche gli addetti ai lavori. Non c’entra molto il fatto che provenga da una regione di cui bonariamente si dice che “non esiste”, il piccolissimo Molise, dove anzi riempie pagine e pagine di cronache locali. Ma lui è il recordman delle preferenze approdato in Lega. Da quattro legislature in Europa, il dominatore di consensi in Molise non ha gradito scelte calate dall’alto e ha sbattuto la porta. E dentro Forza Italia si prepara la resa dei conti nel dopo Europee.