La 34enne denunciata dal sacerdote di una parrocchia di Pavia. Fermata dalla polizia, si trova in stato di libertà con obbligo di firma.
Pavia – Una donna di 34 anni è indagata per aver ricattato un prete conosciuto su un sito di incontri. La donna si è vista convalidare il fermo da parte del gip del capoluogo lombardo, che l’ha scarcerata e rinviata a giudizio, con l’obbligo di firma cinque volte la settimana. La prima udienza è fissata per il 22 ottobre. La 34enne e il prete di una parrocchia pavese hanno avuto i primi contatti un mese fa. Si sono ritrovati su Bakeka incontri e avevano iniziato a chattare. Sarebbe stato il prete il più insistente a inviare messaggi, finché la donna non ha reagito: “La devi smettere di molestarmi. Mi stai infastidendo, lo vuoi capire?”. Da parte sua, il sacerdote ha spiegato di non essersi reso conto di averla infastidita, si è scusato e le ha promesso che non si sarebbero più sentiti.
La tentazione di riprendere quelle conversazioni però è stata troppo forte per il sacerdote, che subito dopo ha ripreso a scrivere alla 34enne. A quel punto la donna ha iniziato a ricattarlo, pretendendo 500 euro per il disturbo. Il prete ha anche pagato. Ma le richieste non sono finte lì: “Mi devi dare altri 500 euro per una mia amica che sa tutto. Se non vedo i soldi ti sputtano su Facebook e tappezzo la città con le tue fotografie”. A quel punto il prete ha deciso di denunciare la donna. Al secondo appuntamento, il sacerdote si è fatto accompagnare da agenti della Squadra mobile in borghese. E quando c’è stata la consegna del denaro, gli agenti sono intervenuti e hanno portato la 34enne in Questura.