In manette l’amministratore per bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio.
Milano – Frode fiscale, truffa ai danni, dell’Unione europea, bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. Queste le accuse nei confronti dell’amministratore di una società con sede a Roma, arrestato giovedì dai finanzieri di Milano su delega della procura europea. La Guardia di finanza ha provveduto anche a un sequestro tra beni materiali e non per oltre 3,6 milioni di euro.
La società amministrata era attiva nel settore del commercio all’ingrosso di profumi e prodotti di cosmetica. Secondo quanto emerso, veniva utilizzata per frodi all’Iva. L’amministratore, residente all’estero, dichiarava un credito Iva fasullo con cui abbatteva il debito derivante da fatture per operazioni inesistenti nei confronti di diversi esercizi commerciali.
La stessa società aveva avuto accesso a importanti finanziamenti con garanzie pubbliche, concessi da diverse banche grazie alla documentazione falsa che veniva presentata a corredo delle richieste. I profitti derivanti dalle operazioni a danno dei creditori sono stati in parte riciclati all’estero tramite ulteriori schemi societari sempre riconducibili allo stesso soggetto.