Mamme e figlia diventano estorsori in danno di una 15enne a cui avrebbero spillato 1.500 euro per via di certe foto porno finite in rete e capitate nelle mani di loschi individui che avrebbero minacciato ritorsioni e di raccontare la vicenda ai genitori della vittima. Le due congiunte sono state scoperte e arrestate.
Rivolta D’Adda – Un tempo le madri redarguivano le figlie quando facevano qualcosa che offendesse la morale o che comunque costituisse una malefatta. Oggi diventano complici di figlie col cervello malato e consigliere di reati da voltastomaco. Insomma non c’è più mondo, direbbe qualcuno, e qui il virus c’entra bel poco, atteso che tutto ciò che di brutto accade, di questi tempi bui, deve necessariamente trovare una sorta di giustificazione che graverebbe sulla pandemia, forse e dico forse, appena passata ma sempre pronta al contrattacco. Ne sanno qualcosa mamma e figlia, degne congiunte, che sono state arrestate dai carabinieri con le accuse di estorsione a sfondo sessuale. Le due “sodali” avrebbero raggirato una ragazzina di 15 anni, amica della delinquente in erba, spillandole 1.500 euro dopo la pubblicazione su una chat di alcune foto porno della vittima. Soldi che sarebbero serviti per evitare ritorsioni in danno della povera malcapitata minorenne, anche questa piuttosto procace.
La ragazzina aveva confidato alle due indagate di aver visto alcune foto proprie in abiti succinti che giravano on line. Mamma e figlia, cogliendo al volo l’occasione malvagia, preparavano una bella trappola alla poveretta che cadeva nella rete delle due complici le quali avevano riferito alla ragazzina di essere a conoscenza della situazione e di essere state contattate da alcuni malavitosi che, a conoscenza delle foto porno in rete, avevano chiesto 1.500 euro per evitare ritorsioni violente alla ragazzina e pagare il silenzio nei riguardi dei suoi genitori. La vittima, terrorizzata e temendo per la propria incolumità, rubava ai genitori una prima tranche di 500 euro e poi gli altri 1.000 che consegnava nelle mani delle due congiunte le quali, non contente, chiedevano ancora denaro. All’ennesima richiesta di soldi la vittima, ormai in balia delle due delinquenti e avendo sempre più paura di beccarsi un sacco di botte, decideva di rivolgersi ai carabinieri.
I militari del nucleo Operativo di Crema, segnavano le banconote e assieme alla vittima si dirigevano verso casa delle due ladre che una volta avuto in mano il denaro congedavano di malo modo la ragazzina spaventatissima. A questo punto i carabinieri facevano irruzione nell’abitazione delle due indagate dove ritrovavano il denaro contrassegnato nelle mani della madre che stava contando le banconote. La donna, impiegata in un’associazione di solidarietà sociale, veniva arrestata per estorsione in flagranza e tradotta presso il carcere Brescia Verziano, mentre la figlia, come disposto dal procuratore del Tribunale per i Minorenni, è stata collocata in una comunità lombarda. Dovranno rispondere del grave reato estorsivo in concorso.