La tragica vicenda è comunque servita per scoperchiare parte di un pentolone zeppo di schifezze ma ancora molto rimane da fare. Specie nella filiera servizi sociali, consulenti tecnici, pubblici e ufficiali, giudici minorili e case-famiglia.
Il 30 ottobre 2020 ci riparleranno di Bibbiano. La Procura di Reggio Emilia ha chiuso l’inchiesta e il Pm Valentina Salvi, che ha coordinato le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri nell’ambito dell’inchiesta”Angeli e demoni” del 2018, ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 persone. I testimoni che sono stati citati dall’accusa sono 155 e 48 le parti offese, tra le quali l’Unione dei Comuni Val d’Enza, i comuni di Gattatico e Montecchio, il ministero della Giustizia e le Regione Emilia-Romagna.
Peculato d’uso, abuso d’ufficio, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, falsa perizia anche attraverso l’altrui inganno, frode processuale, depistaggio, rivelazioni di segreto in procedimento penale, falso ideologico in atto pubblico, maltrattamenti in famiglia, violenza privata, lesioni dolose gravissime, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche tra i 108 capi d’accusa.
Sul banco degli imputati ci saranno i principali protagonisti del rivoltante business sui presunti affidi illeciti di minori: Federica Aghinolfi, psicologa, attivista Lgbt ed ex responsabile dei servizi sociali dell’Unione comunale, gli psicoterapeuti Nadia Bolognini e Claudio Foti della onlus Hansel & Gretel. Non mancheranno, inoltre, l’ex sindaco di Montecchio Paolo Colli, la funzionaria del comune di Reggio Emilia Daniela Scrittore e il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti. A quest’ultimo, non implicato nella vicenda degli affidi, vengono contestati l’abuso d’ufficio e il falso ideologico per aver affidato il servizio della psicoterapia al personale della onlus di Moncalieri senza procedura pubblica e per aver fatto attestare il falso dai comuni della Val d’Enza per il biennio 2016-2018.
Il caso dei minori di Bibbiano sottratti alle famiglie d’origine, plagiati e convinti con un mero lavaggio del cervello ad aver subito abusi dai propri genitori per poi essere affidati, dietro pagamento, ad altre famiglie dall’indubbia moralità e sottoposti a cure inutili ed esose, ha indignato l’opinione pubblica la scorsa estate e infervorato gli scontri politici. Ma non ha cambiato di una virgola il sistema, indice che qualcosa di più profondo non funziona nel nostro Paese. Dopo lo scandalo, alcuni ”Angeli di Bibbiano” sono riusciti a tornare a casa tra le braccia di mamma e papà, anche se ormai il danno era stato fatto. Molti altri, troppi, rimangono ancora ospiti di case-famiglia e affidatari su cui bisognerebbe indagare.
La triste vicenda è servita comunque a scoperchiare parte di un pentolone zeppo di schifezze. Dalle relazioni tecniche di terapeuti che avrebbero ingannato Procure e tribunali dei Minori ad altri “trucchi” per sottrarre bambini alle famiglie per poi trasformarli in merce da vendere.
Tutti gli accusati si sono dichiarati innocenti e in grado di dimostrarlo al processo ma sarà il Gup Dario De Luca, nell’udienza preliminare, a decidere se emanare un decreto di rinvio a giudizio oppure una sentenza di non luogo a procedere. Seguiremo il processo in tutte le sue udienze.