Per il momento è tornata la calma ma sino a quando? Sembra che a muovere le fila ci sia stata una regia occulta. Se cosi è stato, presto ne vedremo gli effetti.
Santa Maria Capua Vetere – In galera torna il silenzio, ma non è pace. La protesta sembra rientrata ma sino a quando? Intanto due poliziotti sono rimasti feriti e una cinquantina di detenuti avevano preso il controllo del reparto Danubio come se fossero loro i padroni di casa. Botte, pugni, sputi, una rivolta in piena regola mentre la polizia penitenziaria non ne può più. Di promesse e rinvii ma anche di menzogne e sostegno mancato:”…Non c’è alcuna autorità – ha detto Leo Beneduci, segretario generale del sindacato Osapp – nessuno che sia intervenuto a supporto. I poliziotti penitenziari sono da soli a fronteggiare queste violenze come del resto in tutti gli istituti d’Italia. Basta, vergognatevi. Chi paga le conseguenze di questo malgoverno delle carceri adesso siamo noi, ma domani saranno tutti i cittadini. Il ministro Bonafede è completamente assente, vergognatevi...“.
Adesso tutti corrono ai ripari e c’è chi ne approfitta per una passerella pre-campagna elettorale che non fa mai male, Matteo Salvini in testa. Il Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Bernardo Petralia ha chiesto accertamenti urgenti sulla vicenda ed ha disposto un sopralluogo da parte del provveditore regionale della Campania Antonio Fullone e il vice capo del Dap Roberto Tartaglia:”…A Santa Maria Capua Vetere la situazione è incandescente e forse qualche responsabilità di chi ha soffiato sul fuoco c’é – ha aggiunto Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti dei detenuti – da un lato continuo a sostenere che dobbiamo mantenere un riconoscimento nei confronti di tutti gli operatori carcerari, in particolare della Polizia penitenziaria che in questo periodo difficile ha garantito la continuità istituzionale; dall’altro lato, devo però dire che se c’è un’indagine in corso su comportamenti scorretti non va presa come un’offesa ma come un elemento di valore. Perché significa che la maggior parte del Corpo agisce correttamente, che possano esserci state condotte che non sono la normalità ma l’eccezione. E l’indagine è un riconoscimento…Certo più discrezione e meno pubblicità riguardo all’operazione di notifica sarebbe stata opportuna…Quando si mettono in campo queste situazioni poi c’è il rischio che si arrivi a episodi deprecabili come gli atti di violenza contro i lavoratori operati dai detenuti…Ho piena fiducia di come le istituzioni stanno rispondendo…“. Se c’è una regia presto vedremo cadere qualche testa.