E scatta cosi il bonus vacanze da 500 euro ma poco si è capito su chi ne avrebbe diritto e se si renderà spendibile dappertutto. Addio al cocomero sulla battigia e a “bira % calippo” sotto l’ombrellone. Per i più solo “sapore di mare”.
Roma – Il premier Conte ha affermato che gli italiani andranno in vacanza e potranno godere delle bellezze ambientali del Bel Paese. La misura appare urgente, soprattutto perché solamente il comparto turistico contribuisce con 40 miliardi al Pil nazionale. Ma quale sarà il prezzo da pagare? Probabilmente alto, se non altissimo. In particolar modo per le famiglie che non potranno permettersi l’accesso ai lidi balneari, la maggior parte dei quali, anche in tempo di vacche grasse, erano costosissimi.
Infatti in attesa del nuovo decreto governativo, va delineandosi sempre più concretamente la possibilità di inserire un numero chiuso per l’ingresso alle spiagge libere. Nel Lazio, dove le spiagge pubbliche ricoprono circa il 50% del litorale, alcuni Comuni hanno manifestato alla Regione l’impossibilità di effettuare controlli capillari sul mantenimento del distanziamento sociale e sul contingentamento degli accessi. L’idea di Nicola Zingaretti sarebbe quella di affidare agli stabilimenti, tramite concessioni temporanee, porzioni di spiaggia libera così da imporre un ulteriore filtro, sgravando comuni e i Vigili urbani dal duro compito. In tale maniera si darebbe alle imprese del settore la possibilità di recuperare i clienti perduti a causa delle norme sanitarie e delle misure di distanziamento. In questa maniera però si rischia che le concessioni temporanee diventino definitive, modo di fare tanto in auge nel nostro Bel Paese.
Tra questa e la prossima settimana la giunta regionale dovrebbe emanare direttive più specifiche in merito così da chiarificare una volta per tutte le linee guida per vacanzieri, imprenditori e proprietari di seconde case. Se la norma venisse approvata sarebbe senza dubbio un bel regalo per gli esercenti balneari ma un dramma per molti nuclei famigliari a basso reddito o senza. Se consideriamo che per un ombrellone e 3 lettini la cifra richiesta si aggira intorno a 30 euro, beverage escluso, l’accesso al mare diventerebbe proibitivo per molti. Se, in aggiunta, la spiaggia fosse difficilmente raggiungibile a piedi a tale importo andrebbero sommati i costi di parcheggio e carburante. Per una giornata al mare si spenderebbero circa 40-45 euro. Una cifra esorbitante per molti, specialmente in un momento di ristrettezze come questo. Ma c’è anche il rischio più concreto di provocare l’effetto opposto: una più drastica riduzione della domanda che peserebbe su tutto l’indotto turistico. Una soluzione potrebbe essere quella di incentivare le assunzioni nei contingenti di polizia locale, così da eseguire maggiori controlli anche con personale ausiliario e stagionale.
Aspettando di comprendere più dettagliatamente gli sviluppi anche le vacanze, quest’anno, non saranno le stesse degli anni scorsi. Questo è poco ma sicuro: dovremo dire addio infatti alle partite di Beach Volley sul litorale, agli aperitivi improvvisati in riva al mare e al grido dei cocomerai sulla spiaggia, vu cumprà compresi. Scusatemi se è poco.