Dagli Usa la buona notizia del ritrovamento di Mint Butterfield viva. In Italia sale l’allerta per l’oppioide sintetico che semina vittime.
Roma – Una buona notizia e una cattiva. La prima, Mint Butterfield, 16 anni, rampolla di una delle coppie più famose e potenti della Silicon Valley e scomparsa il 21 aprile è stata ritrovata ed è viva. Su di lei aleggiava la preoccupazione che fosse rimasta vittima del Fentanyl, un oppioide sintetico, ribattezzato la ‘droga degli zombi’. Un mostro che semina vittime con numeri spaventosi. Negli Usa è già emergenza, con circa 180 decessi al giorno: quello che nasce come potente farmaco analgesico viene usato illegalmente come droga, e può trasformarsi in un killer spietato. Mint è viva e l’amico che è stato trovato in sua compagnia, Christopher “Kio” Dizefalo, 26 anni, è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Marin County con l’accusa di rapimento di minori e altri reati.
La 16enne è viva, e questa è la buona notizia. Quella cattiva? Il ministero della Salute ha lanciato l’allarme che il potente oppioide che sta mietendo vittime negli Usa è stato trovato a Perugia. Sale dunque l’allerta per nuove segnalazioni di Fentanyl in Italia. A un mese e mezzo dalla presentazione del Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio della “droga degli zombi” e di altri oppioidi sintetici, una nota della direzione della Prevenzione del ministero della Salute eleva l’allerta a ‘Grado 3’ dopo “l’identificazione di Fentanyl in eroina da strada a Perugia“, certificata dalle analisi condotte subito dopo.
“I risultati analitici ricevuti in data 24 aprile 2024 hanno identificato nel campione Fentanyl (5%), eroina (50%), codeina (30%) e diazepam (15%)”, riporta la nota che avverte le Regioni, i Serd e le Comunità terapeutiche accreditate e autorizzate di “informare le persone che fanno uso di sostanze dei gravissimi rischi per la salute derivanti dall’assunzione di Fentanyl”. L’Istituto superiore di sanità (Centro Nazionale dipendenze e doping) segnala, altresì, che l’indagine è in corso e le “informazioni contenute in questa allerta sono provvisorie per cui possono essere soggette a modifiche. La vendita o l’adulterazione impropria di eroina con il Fentanyl e/o i suoi analoghi si verifica sporadicamente e solitamente senza preavviso in Europa. Tali eventi possono causare intossicazioni potenzialmente letali che possono manifestarsi come fenomeni di intossicazione di massa“, ricorda la nota.
Il Piano nazionale contro l’uso improprio di Fentanyl, presentato il 12 marzo scorso dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, alla presenza dei ministri della Salute, Orazio Schillaci, dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, e dello Sport e i giovani, Andrea Abodi, ribadiva la necessità di prevenire la diffusione di questo “potente oppioide sintetico con impiego analgesico e anestetico, che ha effetti simili a quelli della morfina, ma è da 50 a 100 volte più potente di quest’ultima e 30-50 volte più potente dell’eroina”. Nel nostro Paese al momento il fenomeno è contenuto, ma l’intelligence ha segnalato un interessamento della ‘ndrangheta, che starebbe valutando la convenienza dell’immissione sul mercato della sostanza.
In Italia, tra il 2018 e il 2023, “le attività delle forze di polizia hanno portato al sequestro di 123,17 grammi di Fentanyl in polvere (considerando che si può avere un’intossicazione acuta con circa 3 milligrammi, tale quantità potrebbe causare migliaia di casi), 28 dosi in compresse e 37 altre confezioni (cerotti, flaconi e scatole medicinali)”, evidenzia il piano.
Il ministro Schillaci, aveva affermato che “la diffusione e l’uso distorto del Fentanyl rappresentano un pericolo per la tutela e la salvaguardia della salute pubblica. Il consumo sempre maggiore all’estero, la possibilità di reperirlo senza grandi difficoltà, il fatto che anche dosi estremamente esigue possano essere potenzialmente letali, impongono l’adozione di strategie per prevenire e contrastarne il consumo personale, la distribuzione e lo spaccio sul territorio”.