MAGNANO E BEVONO MA NIENTE ARAGOSTE. 6 EURO PER UN VASSOIO DI CELLOPHANE

I due ristoranti della Camera dei deputati hanno riaperto i battenti a scartamento ridotto. Senza cuochi nè camerieri e con cibi preconfezionati. Seduti 1 per tavolo gli onorevoli non hanno gradito. Maglio il panino del fast food. Tutti tranne uno…

Roma – Con la riapertura della Camera dei Deputati anche il ristorante annesso è rientrato in funzione. E’ l’unico in Italia. Trattorie e pizzerie, quelle dove vanno gli umili mortali, dovranno attendere l’1 giugno, semprechè vada tutto bene. Con 6 euro un pasto completo al “Montecitorio restaurant” dove, nei bei tempi andati, potevi ordinare dall’aragosta al dentice al prezzo di due colazioni. L’atmosfera, però, non è delle migliori e anche il cibo pare non sia più quello di mesi addietro. I parlamentari siedono uno per tavolo e si debbono accontentare di cibi precotti, senza servizio, forniti da una società di catering. In funzione c’è anche l’altro ristorante, quello dei dipendenti ,dove si può entrare a scaglioni e in orari prestabiliti per non creare assembramenti. Anche qui l’atmosfera è da mensa aziendale senza cuochi nè camerieri. Ma tra il tramezzino gommoso e il pasto del ristorante accanto all’aula, tutti i parlamentari hanno scelto quest’ultimo che, in verità, avrebbe dovuto seguire le disposizioni della riapertura previste dalla Fase 2, per farla giusta.

On. Giacomo Portas

Ma i due ristoranti andavano riaperti e cosi è stato. Appena seduti a tavola, però, quasi tutti i rappresentati degli schieramenti hanno maledetto il giorno della riapertura: che schifezza, era meglio il cestino! Mamma mia, mi accontento del panino del fast food! E giù tutti a imprecare e criticare quei rotoli informi e gommosi di cellophane lasciando sul tavolo il vassoio quasi intatto.

Il noto ristorante dei parlamentari.

Tutti tranne Giacomo Portas, leader dei Moderati e membro di Italia viva, il quale, come riferisce l’Ansa, in questi giorni di restrizioni si è fatto portare i pasti da Fortunato al Pantheon, famoso ristorante privilegiato dei politici della Prima Repubblica che fa cibi da asporto, dicono. Il buongustaio renziano avrebbe trovato anche un bar aperto per il caffè: la Tazza d’Oro. Buon appetito. 

 

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