L’area è stata sequestrata poichè, come pare, non avrebbe i requisiti di legge. Nei guai sindaco e tecnici. Se avesse ceduto sarebbe stata una strage. Annunciata.
Tra gli indagati spunta anche il nome del sindaco Mario Occhiuto. Una nuova tegola in testa per il comune di Cosenza. Questa volta a finire nell’occhio del ciclone è piazza Bilotti, situata nella parte nuova della città. Secondo la magistratura potrebbero emergere gravi omissioni per quanto attiene il profilo della sicurezza. La mancanza di accorgimenti a tutela dell’incolumità cittadina sarebbero ascrivibili ai responsabili dell’ufficio tecnico dei Palazzo dei Bruzi. L’inchiesta, culminata con il sequestro della piazza ad opera del giudice per le indagini preliminari Gabriella Logozzo, è coordinata dal procuratore Nicola Gratteri della Distrettuale antimafia di Catanzaro. Il numero degli indagati al momento risulta essere di 13 persone.
Tra le accuse emergono quelle di falso ideologico, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio e mancanza del certificato di collaudo. Le indagini sono scattate la notte di San Silvestro del 2016, subito dopo il concerto del cantante POP Alvaro Soler. Già all’epoca i consiglieri dell’opposizione avevano sollevato dubbi in merito alla reale completezza dell’opera, denunciando che il luogo prescelto per la costruzione non poteva essere adibito a spazio pubblico dove effettuare concerti e manifestazioni. Infatti, sotto la piazza, è ubicato un parcheggio, che conta decine e decine di posti auto. Allorché la struttura di sosta non avesse retto il peso sovrastante sarebbe accaduta una strage. Non solo. Negli ultimi anni la piazza è stata palcoscenico di vari eventi con una forte concentrazione di persone, dai mercatini di Natale alla festa-promozione per il ritorno della squadra di calcio locale in Serie B. Una grave mancanza che, se confermata, potrebbe nuocere non poco al sindaco in quota al partito della Meloni. I lavori per la riqualificazione dell’area, ex piazza Fera, si aggirerebbero intorno ai 15 milioni d’euro, di cui quasi 12 provenienti da fondi pubblici. Il centro di aggregazione sarebbe solo l’ultimo di una serie di investimenti comunali di dubbia utilità che in questi ultimi anni sono stati realizzati nella città dei Bruzi.
“…L’utilizzo di Piazza Bilotti – scrive il Gip nel provvedimento di sequestro – da parte di un numero considerevole di utenti, come avviene in occasione delle manifestazioni di varia natura, tenuto conto dei difetti riscontrati sulle saldature e delle irregolarità commesse al fine del rilascio del certificato di collaudo, potrebbe determinare un cedimento strutturale o un crollo della stessa di cui, al momento, non risulta possibile prevedere l’estensione, con la conseguenza che la struttura deve essere sottoposta a sequestro…”.
Tra gli indagati, oltre al sindaco, ci sono figure di spicco della città come il progettista della piazza, Francesco Stellato, l’ingegnere Raffaella Angotti, il direttore dei lavori Francesco Tucci e il dirigente comunale Carlo Pecoraro. In attesa che la magistratura faccia il suo corso, la piazza rimane interdetta ai cittadini con tutte le conseguenze nefaste che ne deriveranno una volta autorizzati gli spostamenti individuali e il via libera al traffico urbano.