Fi gioca la carta dei candidati siciliani alle europee, Caterina Chinnici capolista

Tajani fa scacco matto con l’ex europarlamentare Pd: c’è anche un Dell’Utri ma è un omonimo, coordinatore regionale di Noi Moderati.

Roma – Caterina Chinnici, Margherita La Rocca Ruvolo, Bernadette Grasso, Marco Falcone, Edy Tamajo e Massimo Dell’Utri: questa la squadra con cui la componente siciliana di Forza Italia scende in campo alle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno. Tre uomini e altrettante donne, con Chinnici capolista, e una grande ambizione: vedere ancora il Partito popolare europeo al vertice delle istituzioni continentali. A coordinare la presentazione dei candidati, tenutasi all’Hotel Cavalieri di Palermo, è il coordinatore regionale di Forza Italia Marcello Caruso. In questi nomi c’è senz’altro una storia siciliana, legata al territorio. Ma non si può fare a meno di fare due osservazioni.

La prima: Caterina Chinnici, magistrata, politica e figlia del giudice Rocco Chinnici, assassinato dalla mafia il 29 giugno 1983 è capolista alla guida di Forza Italia nel collegio Isole. Dal 2014 è europarlamentare eletta nelle fila del Partito democratico. Il passaggio dal Pd a Fi lo spiega in pochissime parole. Prima, il 23 luglio 2022 viene ufficializzata la sua candidatura a Presidente della Regione Siciliana in occasione delle elezioni regionali, dopo aver vinto le primarie del campo progressista composto da Pd, M5S, Articolo Uno, Cento Passi per la Sicilia, Sinistra Italiana, Psi e Europa Verde, con il 44,77%, davanti a Barbara Floridia e Claudio Fava. Poi il 22 agosto il M5S ritira il proprio supporto alla sua candidatura. Così perderà la sfida elettorale arrivando terza con il 16% e mantiene il seggio al Parlamento Europeo.

Antonio Tajani

Qualche mese dopo, il 27 aprile 2023, in un’intervista al Corriere, Chinnici dichiara la propria intenzione di abbandonare il Partito Democratico per passare a Forza Italia, a causa di visioni divergenti fra lei e la segretaria neo-eletta Elly Schlein. Infine l’annuncio di Antonio Tajani che la incorona capolista del partito del Cavaliere nella circoscrizione insulare. Di certo i “cambi di casacca” non stupiscono, ma crea un certo stupore che il trasformismo venga attuato tra partiti diametralmente opposti e non appartenenti alla stessa coalizione e alla stessa “ideologia”. L’ex eurodeputata Pd in questo passaggio non avrebbe neppure cambiato l’immagine dei volantini elettorali: “nei manifestini infatti c’è sempre la stessa foto”. Questione di praticità, null’altro.

Assessora regionale nel governo guidato da Raffaele Lombardo tra il 2008 e il 2012, Caterina Chinnici è stata per due volte eletta con il Partito Democratico all’Europarlamento (nel 2014 e nel 2019). Poco meno di un anno fa ha aderito a Forza Italia, lasciando un pò a sorpresa i dem che l’avevano anche candidata alla presidenza della Regione nel 2022. L’ex magistrato, il 22 maggio 2022 a Mede, in provincia di Pavia, era stata insignita del Premio “Antonino Caponnetto per la Legalità” nell’ambito del 31mo Vertice Nazionale Antimafia organizzato dall’omonima Fondazione, dall’Osservatorio Mediterraneo contro le mafie e dal nostro giornale quale mediapartner. Vertice in cui aveva rafforzato il suo impegno tra le fila del Pd.

Ma è cambiata la Chinnici (“Con la Schlein visioni diverse, il gruppo dei Socialisti e democratici nel tempo si è spostato sempre più a sinistra. Troppo per me”, ha dichiarato), ed è cambiata soprattutto Forza Italia, che complice l’uscita di scena di Silvio Berlusconi, è finita a pescare dall’elenco dei paladini dell’antimafia, estraendo il bussolotto più ambito: la figlia del magistrato ucciso dalla mafia. Per una questione di lignaggio familiare, di opportunità sociale, di integrità morale e capacità professionale (Chinnici è un magistrato in aspettativa che si occupa a tempo pieno di politica). Ma soprattutto perché ha i voti. Ne raccolse oltre 113 mila alle ultime consultazioni europee. E l’obiettivo, nemmeno tanto mascherato, di Tajani è stato quello di ricandidarla per la conquista di un seggio a Bruxelles.

Raffaele Lombardo

A sgomberare il campo dai malpensanti e dalle critiche sul cambio di rotta della figlia del giudice ucciso dalla mafia, ci pensa proprio Raffaele Lombardo che afferma: “alle prossime elezioni europee il Movimento per l’autonomia voterà per Caterina Chinnici, “candidato indipendente” nella lista di Forza Italia. “Chinnici è indipendente, – ripete l’ex governatore siciliano che ha stretto un’intesa con Forza Italianon appartiene a nessun partito: è lei la nostra candidata. Il suo è un cognome dal grande significato, potrà contare anche su un consistente voto d’opinione”. Lombardo ha poi ricordato l’esperienza dell’ex europarlamentare del Pd, al suo fianco nel governo regionale da lui presieduto:Era indipendente anche quando le chiesi di fare l’assessore regionale. Sempre misurata, portò avanti le sue proposte con delicatezza in quella esperienza in Giunta”.

Lei stessa, durante la presentazione dei candidati siciliani, ha tenuto a precisare: “Chi mi chiede che cosa la Sicilia porterà in Europa rispondo che porteremo impegno e competenza – ha chiarito Chinnici – ma la vera sfida è portare l’Europa in Sicilia, portare nell’Isola le opportunità per giovani e imprese, per consentire agli uni di restare in Sicilia se voglio e alle altre di crescere”. E aggiunge:Sono la più anziana in grado per conoscenza delle istituzioni Europee” durante la conferenza stampa convocata a Palermo dal coordinatore regionale azzurro Caruso, ricordando i dieci anni di lavoro all’Europarlamento e i “punti cardine” del suo impegno da parlamentare Ue dalla “lotta alla criminalità organizzata” alla “tutela delle donne e dei giovani” per arrivare al “corretto impiego dei fondi Ue”.

Un secondo nome, dopo quello di Chinnici, balza agli occhi tra i nomi dei siciliani con Forza Italia: è quello di Massimo Dell’Utri, candidato dal cognome evocativo che mal si sposa con quello del giudice ucciso dalla mafia. Ma è un omonimo: dopo Marcello, adesso è il turno di Massimo. A un quarto di secolo dall’ultima volta, a giocare sull’omonimia è Noi Moderati, il partito di Maurizio Lupi che ha trovato cittadinanza nelle liste berlusconiane per le Europee e che adesso, nel collegio Sicilia-Sardegna, punta sul suo coordinatore siciliano Massimo Dell’Utri.

Massimo Dell’Utri

Marcello Caruso racconta come da parte della lista vi siano “ambizioni importanti, perché la valenza dei candidati esprime la nostra volontà di dare agli elettori la facoltà di scegliere rappresentanti in grado di far valere in Europa le istanze della Sicilia. Questa regione ha sempre dato un gran contributo ai risultati di Forza Italia, grazie a un’importante tradizione moderata: per scaramanzia non voglio dire prima a che numero vogliamo arrivare, ma sicuramente avremo la possibilità di superare la doppia cifra e faremo il massimo per dare un risultato di livello al nostro partito”.

La Rocca Ruvolo, sindaca di Montevago, sottolinea la necessità di un cambio di passo da parte delle istituzioni continentali: “La politica deve essere il Front office dei cittadini e l’Europa deve essere più vicina al Mezzogiorno, dopo aver fatto danni non indifferenti in passato in particolare – dice – per quanto riguarda l’agricoltura. La mia esperienza da primo cittadino mi guida a portare in giro le istanze del territorio e le esigenze della Sicilia”. Anche Bernadette Grasso, coordinatrice di Forza Italia a Messina e sindaca di Rocca di Caprileone, evidenzia l’urgenza di un cambio di passo in una fase estremamente delicata a livello globale: “Questo per l’Europa è un momento cruciale, c’è bisogno di una forza moderata che incarni i valori di libertà lanciati da Berlusconi: dobbiamo remare tutti in direzione della pace e della responsabilità“.

Marco Falcone

E ancora, l’assessore all’Economia della Regione, Marco Falcone, inserito tra i candidati: “Ci presentiamo con una squadra autorevole, ben strutturata, una lista che darà certezze al territorio e che darà certezze a Forza Italia. Un voto al nostro partito è il voto più utile che si possa dare in Italia. Siamo l’unico partito italiano – afferma – che avrà una voce forte nel Ppe, il partito che guiderà la prossima maggioranza a Bruxelles e Strasburgo e che sarà decisivo per il futuro dell’Ue. Più forte sarà FI, più forti saranno i siciliani e i sardi in Europa. Ora è il momento di costruire l’Europa dei fatti“.

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